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Hadouk Trio: Air Hadouk

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Hadouk Trio: Air Hadouk
Il Trio Hadouk prende il suo nome dalle sillabe che compongono i nomi di due degli strumenti principali utilizzati dai suoi fondatori, Loy Ehrlich e Didier Malherbe, ovvero l'hajouj (sorta di basso acustico africano) e il doudouk (strumento a doppia ancia armeno, simile all'oboe). Già il primo disco della formazione, pubblicato nel 1996 in duo da Ehrlich e Malherbe a coronamento di una conoscenza di lunga data e dopo un paio di collaborazioni reciprocamente scambiate, definiva le caratteristiche di base della loro musica; questa non è cambiata nei sei album successivamente pubblicati in trio, completato dall'ingresso stabile in formazione del percussionista Steve Shehan, che nel primo disco compariva in un solo brano.

Il progetto Hadouk nasce e si sviluppa in seguito all'interesse condiviso dai musicisti per le musiche di tutto il mondo, e coltivato attraverso l'impiego di strumenti etnici: così l'Africa degli strumenti a corda (kora, hajouj) di Ehrlich si incontra con l'Oriente dei fiati (doudouk, flauto bansuri) di Malherbe per dare vita a una world fusion totale e unica che collega tutti i continenti (sono frequenti le strizzate d'occhio alla musica latinoamericana). Il presente Air Hadouk è l'ultimo, brillante capitolo di questa avventura musicale, e mette in luce le qualità strumentali dei tre musicisti, oltre che il loro strettissimo interplay. Didier Malherbe, conosciuto ai più per la sua militanza nei Gong, storico gruppo di rock progressivo degli anni 70, si dimostra musicista raffinatissimo, ricco di fantasia e estremamente espressivo su tutti gli strumenti a cui si dedica. Non sono da meno i due compagni, Loy Ehrlich impegnato al basso gumbri (altro nome dell'hajouj), kora e tastiere, e il percussionista Steve Shehan, swingante quanto necessario e autentico propulsore ritmico.

Mai banale, la musica del trio attraversa numerosi paesi di tutto il mondo riportandone timbri, sapori, ritmi, melodie, e miscelando sapientemente tutti questi elementi riesce a tirarne fuori qualcosa di nuovo e originale, in grado di rivolgersi a un pubblico potenziale vastissimo, non escluso quello di appassionati di jazz (ai quali è dedicata la rilettura della monkiana 'Friday the 13th,' con la partecipazione in qualità di ospite del chitarrista Eric Lohrer). L'immediatezza della musica non va mai a scapito della qualità, e il grosso merito del trio sta proprio nell'aver saputo trovare il giusto equilibrio tra i materiali appartenenti alla cultura popolare che vi sono alla base con le forme della cultura più "alta" (europea e jazzistica) utilizzate per esprimerli.

Una formazione tra le più originali e interessanti in attività, da seguire con attenzione recuperando tutta la discografia, e un grande musicista come Malherbe da riscoprire e rivalutare.

Track Listing

01. Lomsha - 7:07; 02. Aerozen - 4:36; 03. Babbalanja - 4:08; 04. Yillah - 5:17; 05. Dididi - 3:12: 06. Friday the 13th (Monk) - 5:17; 07. Hang Around Me - 2:19; 08. Hang2hang - 4:53; 09. Nambaraï Gate - 1:01; 10. Nambaraï - 4:37; 11. Ayel - 4:30: 12. Tricotin - 8:40; 13. Soft Landing - 5:29.

Personnel

Loy Ehrlich (gumbass, tastiere, kora); Didier Malherbe (doudouk, sax soprano, flauto); Steve Shehan (percussioni, batteria, djembe); Eric Lohrer (chitarra in 6).

Album information

Title: Air Hadouk | Year Released: 2010 | Record Label: Tateo Sound

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