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Marco Colonna, Augusti Fernandez, Zlatko Kaučič: Agrakal
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Tre grandi improvvisatori europei che avevano già suonato assiem in duo si ritrovano qui tutti assieme, rigorosamente dal vivo, per dar vita a un'ora di musica di grande intensità. Si tratta del pianista catalano Augusti Fernandez, uno dei maestri dell'improvvisazione in Spagna, del batterista e percussionista sloveno Zlatko Kaucic, che all'improvvisazione dedica da anni perfino un festivail (Brda Contemporary Music Festivale del clarinettista e sassofonista romano Marco Colonna, il più giovane dei tre.
L'occasione era offerta da Novara Jazz, che ha invitato la formazione nel dicembre del 2017, sfidando la diffidenza delle rassegne a inserire nel programma musica indocile qual'è quella interamente improvvisata. Una sfida vinta, a giudicare dagli esiti artistici ascoltabili su questo CD, prodotto dalla non meno coraggiosa etichetta polacca Not Two, che ci sta abituando a uscite originali fino all'ardimento.
Il lavoro si divide in sei brani, che esplorano varie situazioni ritmiche e dinamiche, mantenendo comunque sempre alta l'intensità espressiva e, di conseguenza, emotiva. L'iniziale Waves of Perception ha subito momenti di fortissima intensità, specie quando Colonna, qui impegnato al clarinetto, si produce in una lunga prolusione ascendente, che lo porta fino alle note più alte dello strumento con dinamica altrettanto elevata, mentre i due compagni lo sostengono con ritmi tambureggianti. Ma nel corso dei ventidue minuti del brano c'è spazio per molte variazioni e per l'intervento più esplicito della batteria e, soprattutto, del pianoforte.
Scoppiettante e ritmici i successivi due brani, con Colonna al baritono e Fernandez che lavora sulle corde, mentre Kaučič inventa suoni anche con l'ausilio dell'elettronica. Entusiasmante il breve From the Ground to the Sky, che inizia con un lavoro percussivo del piano e prosegue con un progressivo emergere e addensarsi di rumori, con le ance che simulano gemiti e voci umane, mentre Texture of Nowhere si apreunico casocon una narrazione libera ma lirica del baritono, che sollecita anche il pianoforte a seguire percorsi sospesi e cristallini, ma che poi si inerpica su una china, per un'ascesa quasi catartica. Tale che il brano finale è un breve e intimo commiato, interpretato da un clarinetto che pare un flauto, su lievi rumori di fondo.
Disco ricco e denso, bellissimo, di una formazione che dovrebbe trovar posto in ogni festival e in ogni rassegna.
L'occasione era offerta da Novara Jazz, che ha invitato la formazione nel dicembre del 2017, sfidando la diffidenza delle rassegne a inserire nel programma musica indocile qual'è quella interamente improvvisata. Una sfida vinta, a giudicare dagli esiti artistici ascoltabili su questo CD, prodotto dalla non meno coraggiosa etichetta polacca Not Two, che ci sta abituando a uscite originali fino all'ardimento.
Il lavoro si divide in sei brani, che esplorano varie situazioni ritmiche e dinamiche, mantenendo comunque sempre alta l'intensità espressiva e, di conseguenza, emotiva. L'iniziale Waves of Perception ha subito momenti di fortissima intensità, specie quando Colonna, qui impegnato al clarinetto, si produce in una lunga prolusione ascendente, che lo porta fino alle note più alte dello strumento con dinamica altrettanto elevata, mentre i due compagni lo sostengono con ritmi tambureggianti. Ma nel corso dei ventidue minuti del brano c'è spazio per molte variazioni e per l'intervento più esplicito della batteria e, soprattutto, del pianoforte.
Scoppiettante e ritmici i successivi due brani, con Colonna al baritono e Fernandez che lavora sulle corde, mentre Kaučič inventa suoni anche con l'ausilio dell'elettronica. Entusiasmante il breve From the Ground to the Sky, che inizia con un lavoro percussivo del piano e prosegue con un progressivo emergere e addensarsi di rumori, con le ance che simulano gemiti e voci umane, mentre Texture of Nowhere si apreunico casocon una narrazione libera ma lirica del baritono, che sollecita anche il pianoforte a seguire percorsi sospesi e cristallini, ma che poi si inerpica su una china, per un'ascesa quasi catartica. Tale che il brano finale è un breve e intimo commiato, interpretato da un clarinetto che pare un flauto, su lievi rumori di fondo.
Disco ricco e denso, bellissimo, di una formazione che dovrebbe trovar posto in ogni festival e in ogni rassegna.
Track Listing
Waves of Perceptions; Drops; Cellular; From the Ground to the Sky; Texture of Nowhere; Coming Back.
Personnel
Marco Colonna
clarinet, bassMarco Colonna: clarinet, baritone saxophone; Augusti Fernandez: piano; Zlatko Kaucic: drums, percussions.
Album information
Title: Agrakal | Year Released: 2018 | Record Label: Not Two Records
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About Marco Colonna
Instrument: Clarinet, bass
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