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10 CD nel CD-Player di...Stefano Giust

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01. Morton Feldman - Orchestral Works and Chamber Music (Collegno Records - 2000).

Feldman è senza dubbio un compositore che amo moltissimo, lo ascolto spesso anche via YouTube dove ci sono ottime playlist, giacché trovare suo materiale non è molto facile (della musica del '900, ed anche precedente, sono da sempre un appassionatissimo collezionista di vinili, di cui ho una nutrita e ottima collezione).

02. Cecil Taylor - The Great Concert of Cecil Taylor (Shandar Records, cofanetto 3 LP - 1969).

Questo è davvero un concerto eccezionale! Amo le registrazioni live, più di quelle in studio, perché c'è una 'verità' che non ha eguali. Oltretutto sono sincero se dico che anche le registrazioni in sé dei concerti mi piacciono - anche se la qualità non è sempre buona, non mi importa - perché è la qualità della musica a parlare, non la registrazione. A volte il suono di certi vecchi dischi live è così precario che avvolge la musica di un alone magico ed estremamente originale (come alcune vecchie registrazioni live di Charlie Parker o certe registrazioni etnomusicologiche).

03. Estamos Ensemble - Jimpani Kustakawa Ka Jankwariteechcheri (Edgetone Records, CDR - 2011).

Un ensemble di musica contemporanea, aperta, incredibile, che unisce musicisti americani e messicani in uno stretto intreccio artistico e umano, con l'idea dichiarata di avvicinare questi due paesi così 'vicini' e 'lontani.' In questo ensemble si trovano alcuni dei musicisti più vivaci e dagli orizzonti più aperti in circolazione (tutti sono anche improvvisatori) e per il quale scrivono appositamente musica personalità come Pauline Oliveros, William Parker e molti altri).

04. Sylvano Bussotti - Brutto, Ignudo (Amirani Records - 2011).

Bussotti è un artista inconfondibile che mi è sempre piaciuto. In questo disco, oltre alle sue parole, suonano due musicisti specializzati su queste sonorità, come il pianista Gianni Lenoci e il clarinettista Rocco Parisi. Che musica!

05. Most People Have Been Trained to Be Bored - Radialstereometric (Sonoscopia, CDR - 2012).

Progetto solista del vulcanico improvvisatore, percussionista e compositore portoghese Gustavo Costa, un caro amico la cui musica espressa in contesti sperimentali mi entusiasma ogni volta: questo è il suo ultimissimo lavoro.

06. Edoardo Ricci - Eugenio Sanna - Lo Scorfano Miracolato (Burp Enterprise).

Due artisti che amo da sempre, sinceri, spontanei, irriverenti, lontani dalle logiche mercantili, geniali! Ascoltarli è sempre un grande piacere.

07. Arnold Schönberg - Glenn Gould, piano - Klavierstücke - op.11, 19, 23, 25, 33a e 33b (Columbia Masterworks, Cofanetto 2 LP - 1966).

A dispetto di una personalità non sempre condivisibile dal mio punto di vista, la musica di Schönberg è bellissima (in verità avrei potuto scrivere qui il Pierrot Lunaire: lavoro che ascolto sovente e di cui ho più di una versione - delle quali quella diretta dall'antipatico Boulez non è la migliore - e mi piace dirlo). Comunque, questa musica per pianoforte è eccellente ed è perfetta di notte, quando il traffico fuori casa si placa ed anche i vicini condomini vanno finalmente a dormire). Il piano di Glenn Gould è tra i miei preferiti di sempre (per dire, solo lui è riuscito a farmi apprezzare i lavori di Mozart, musicista che non ho mai amato granché).

08. Derek Bailey - Mick Beck - Paul Hession - Meanwhile, Back in Sheffield (Discus Records - 2004).

Tre colonne della free music inglese. Bisognerebbe fare più luce laggiù: non c'è solo Evan Parker, che per altro adoro, ovviamente. Purtroppo si calcano sempre gli stessi nomi, un po' ovunque.

09. Thomas Brinkmann - Studio 1 Variationen (Profan, LP -1997).

Vabbé, Brinkmann è (stato) un genio! Un musicista che ha saputo attualizzare e reinventare a suo modo il lavoro teorico (e pratico) di un Pierre Schaeffer (musica concreta) con la differenza di aver portato i suoi personali esperimenti col giradischi a due braccia e dischi preparati (graffiati e manipolati) nei rave e nei locali più votati alle nuove musiche elettroniche di allora (minimal techno), riuscendo a muovere i corpi con i suoi ritmi vivi e ipnotici davvero cool. Qualche volta continuo ad ascoltarlo mentre lavoro al laptop... carica parecchio! Come gli Autechre... ma è un'altra storia.

10. Jacob Lindsay - Scott R. Looney - Gino Robair - Yellowcake (Rastascan Records - 2006).

Disco interessante con grandi musicisti. C'è tutto un movimento diretto verso il suono puro, così che un sax non suona più come un sax ma come uno strumento elettronico: e questo è eccellente ed entusiasmante. Però a me piace anche la fisicità, l'irruenza e la follia che molti improvvisatori di oggi non hanno più o non riescono o vogliono trasmettere, essendo così profondamente focalizzati e impegnati a lavorare con piccoli suoni etc. ed un pochino, devo dire, mi annoiano. Pochissimi sanno suonare davvero bene con il silenzio. Rispetto certamente questo approccio radicale, ma personalmente mi interessa maggiormente quando la musica ne ingloba le ricerche ed estetiche, inserendole in un vocabolario più ampio di possibilità, ben oltre la soglia del 'quasi non udibile.' Mi piace quando c'è una buona commistione tra un certo rigore intellettuale e un genuino furore selvaggio sciamanico, incontrollato. Ma in fondo queste sono solo parole e la musica se ne fa un baffo.

Foto di Angela Villa.

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