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Leonardo Vita, Matilde Sabato: XENIA

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Leonardo Vita, Matilde Sabato: XENIA
Xenia, il lavoro pubblicato con coraggio dalla Dodicilune di Maurizio Bizzochetti, non è accogliente nel senso etimologico del termine e può apparire in un primo momento poco ospitale.

Suoni arcaici si coniugano con l'elettronica e l'improvvisazione, generando colori onirici di stridenti forme. Echi di un Mediterraneo figlio della Magna Grecia. L'uso del tamburo, del flauto e del triangolo si intreccia all'elettronica, al nastro magnetico, alla voce intrisa di vocalizzi, ad una timbrica cruda e al soffio dei fiati. Le due voci sono strumenti musicali a tutti gli effetti e producono suoni onomatopeici che dialogano tra loro e creano contrasti.

Xenia è un regalo ciclico. È l'addio quando l'ospite si allontana, e così l'ospite diventa membro della famiglia, viene accolto e si fa carico di donare la "Xenia" al nuovo ospite che verrà.

Le improvvisazioni sono nate dopo le letture in studio di registrazione dei versi di Eugenio Montale, che il premio Nobel scrive nel 1971, 28 poesie suddivise in due collezioni "Xenia I" e "Xenia II," in omaggio alla moglie Drusilla Tanzi, dopo la sua morte. Con Montale il concetto di ospite viene traslato nel passaggio dalla vita alla morte, esercizio di stile giornaliero per superare la perdita. Chi improvvisa suona e trasla in musica queste poesie come un aiuto, una salvezza per affrontare il lutto, la perdita.

I due giovani musicisti Matilde Sabato e Leonardo Vita trasformano in musica questa ciclicità sia nei suoni che nel rapporto che lega i musicisti che improvvisano insieme, condividendo conoscenza e musica. Attuano una chiara scelta stilistica. Ci aprono le porte del loro mondo espressivo, si aprono alla loro ricerca musicale, e tessono il rapporto tra ascoltatore e musicista cedendo la "Xenia" dei loro mondi sonori.

In Di là dal filo i ruoli sono chiari perché strutturati in un dialogo esplorativo sulle frequenze. La nenia suonata dal flauto resta l' unico frammento scritto presente in tutto il progetto. Inappartenenza è puro free 4.0 intriso di post rock. Con una radicalità ancestrale che si fa modernità. Fiere di vanità accende i fuochi le cui fiamme sono gli echi di voci che si rincorrono in canoni sbagliati su un tappeto di elettronica, bisbiglio e sussurri. In Infilascarpe il "siren whistle" emerge in modo inaspettato e stimolante, tra un'improvvisazione di voce di timbri secchi, gorgoglii e fiati "free."

Con Strana pietà torna la voce con il suono della parola poetica, la "phoné," sotto un accompagnamento di una chitarra storta e spigolosa che crea un paesaggio specchio di un sentimento ignoto. In Dagherrotipi è interessante l'uso dei fiati, la timbrica, i colpi d'ancia, che rimbalzano sulla melodia dettata dal clarinetto basso, che comunicano e si relazionano con la voce, sussurri e sibili, che raschiano e raccolgono ogni goccia di sudore e pietà poetica dal profondo della propria anima. In un intreccio sonoro che si apre in piccole cascate di percussioni ed elettronica minimale, che sposta il velo e apre a mondi nascosti. Nell'ultimo brano Giudizi universali, sono presenti strutture scritte, che definiscono una sorta di suite in due movimenti. Tutti i temi e gli sviluppi musicali citati nei pezzi precedenti si fondono in un intreccio che sublima il senso delle relazioni e dei rapporti umani esplodendo in un concerto di emozioni e di richiami. E i soli finali di sax e di chitarra, a cui poi si aggiunge la voce, descrivono bene le sue forme non convenzionali. Forme che restano comunque estremamente comunicative. Questo brano resta il migliore dell'album.

In Xenia la poesia è suono e il suono è libertà improvvisativa ed è trascendenza poetica e non sempre può essere accogliente ma può implodere in una passione incontrollata che può anche disturbare. Un lavoro per certi versi indefinito ed acerbo ma ben curato ed estremamente catartico.

Track Listing

Amare un’ombra, ombre noi stessi; Di là dal filo; Xenia I; Inappartenenza; Fiere di vanità; Infilascarpe; Strana pietà; Dagherrotipo; Xenia II; Giudizio universale.

Personnel

Additional Instrumentation

Leonardo Vita: prepared guitar, electronics; Matilde Sabato electronics; Chiara Liuzzi: objects; Donato Console: flute; Vittorino Curci: saxophone (alto); Gianni Console: saxophone (baritone); Francesco Massaro: bass clarinet, electronics; Walter Forestiere: objects.

Album information

Title: Xenia | Year Released: 2025 | Record Label: Dodicilune Records

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