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Stephen Gauci: Wisps of an Unknown Face

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Stephen Gauci: Wisps of an Unknown Face
Dopo un periodo di assoluta oscurità e anonimato, il quarantenne sassofonista Stephen Gauci ha raggiunto una visibilità insperata (cinque dischi in poco più di due anni) ed è diventato uno dei side-man più richiesti della comunità newyorchese che gravita intorno alla CIMP e alla Cadence Jazz Records. Segno di una crescita esponenziale di consensi e di una maturazione artistica giunta a felice compimento.

L’ultimo capitolo della tanto breve quanto prolifica carriera discografica di Gauci è questo Wisps of an Unknown Face. La formazione allestita è il classico quartetto alla Ornette, mentre la musica porta impresso a fuoco (nel bene e nel male) il marchio ormai inconfondibile della CIMP: improvvisazione incendiaria a metà strada fra post-bop e free jazz, suono abrasivo e produzione fedele ciecamente alla filosofia della bassa fedeltà.

L’ennesimo inutile e manieristico disco di free americano? Un po’ sì e un po’ no.

Un po’ sì perchè aleggia, inutile negarlo, una certa aria di routine, una fastidiosa sensazione di già sentito che alla lunga (settanta minuti forse sono un po' troppi) finisce per prendere il sopravvento sulla freschezza di alcuni spunti. Aggiungi qualche passaggio decisamente poco riuscito (quando l’improvvisazione si dilata il gruppo sembra perdere la bussola) ed un batterista pirotecnico con una pericolosa tendenza a strafare, ed eccoti servito l’ormai consolidato clichè tanto inviso ai detrattori del neo-free.

Un po’ no perchè a sollevare il disco dalla marea di produzioni insignificanti che inondano il mercato contribuiscono almeno un paio di virtù. La prima è la voce del leader: un tenore sanguigno e terroso, carico di spessore, sobrio, austero e capace di un’eloquenza a tratti entusiasmante. Potremmo citare Frank Lowe e Fred Anderson, Sam Rivers e David Murray, anche se Gauci possiede una cifra stilistica assolutamente personale.

E poi c’è una scrittura ispirata che rende memorabili alcuni degli originali proposti dalla scaletta. Su tutti la fluttuante e magmatica “Appointment with Disappointment” (impreziosita da uno splendido assolo di Ken Filiano) e la colemaniana “My Death?” (con un Nate Wooley in forma smagliante).

Consigliato agli amanti del genere.

Track Listing

1. Unless You Got Lost on Purpose, You Would Never Get This Far - 8:55; 2. Appointment with Disappointment - 11:33; 3. Did You Get the Secret? - 9:19; 4. Wisps of an Unknown Face - 9:10; 5. Loneliness Sounds Like That - 6:26; 6. My Death? - 12:00; 7. Going Nowhere... Any Road Will Do - 14:03 Tutte le composizioni sono di Stephen Gauci.

Personnel

Stephen Gauci
saxophone, tenor

Stephen Gauci (sax tenore); Nate Wooley (tromba); Ken Filiano (contrabbasso); Lou Grassi (batteria)

Album information

Title: Wisps of an Unknown Face | Year Released: 2007 | Record Label: CIMP Records

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