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Venticinquesima edizione del festival Jazzdor a Strasburgo

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Arriva la venticinquestima edizione del jazzdor di Strasburgo, festival ormai conosciuto fuori dai confini nazionali francesi e dalle dimensioni sempre più debordanti, in termini quantitativi e qualitativi. Per la quinta volta c'è stata la collaborazione Berlino-Strasburgo, dal 2 al 5 giugno, con ben tredici formazioni francesi o miste a mostrare nella capitale tedesca la vitalità di quella che è al momento la situazione del jazz in Francia. Non ci si è fermati qui, ovviamente. Il 17 novembre il Double Trio de Clarinettes ha tenuto un concerto nella grande sala della filarmonica di Minsk, in Bielorussia, grazie alla collaborazione del Goethe Institut e dell'ambasciata tedesca con il festival jazzdor.

Armand Angster, Sylvain Kassap, Jean-Marc Foltz insiema ai tedeschi Gebhard Ulmann, Jürgen Kupke e Michael Thieke oltre al concerto hanno tenuto dei seminari. Da non dimenticare Jazzpassage, giunto alla nona edizione, con le serate tenute a Offenburg, in Germania ed a Strasburgo in Francia, di cui parleremo dopo più estesamente. Come al solito, i concerti sono stati tenuti su tutto il territorio in contemporaneità. Si è partiti il quattro novemebre con Amiri Baraka spoken words, insieme a Rob Brown al sax alto, Dave Burrell al piano, William Parker al contrabbasso e Pheroan akLaff alla batteria. A settantasette anni di età è ormai una leggenda della cultura afroamericana sempre intento a provocare le coscienze dei suoi ascoltatori.

In contemporena presso la Cité de la musique et de la danse si esibivano Benoit Delbecq e Andy Milne ai pianoforti seguiti sullo stesso palco dal nuovo trio di Steve Coleman. I due pianisti, cosí diversi nelle origini musicali, si sono ritrovati su un terreno scarno e meditativo, in cui le note acquistavano significato attraverso i silenzi fra di loro. Influenze europee ed africane si sono mischiate in un concerto breve ed intenso.

Steve Coleman si è esibito in trio insieme a David Virelles piano e tastiere e Marcus Gilmore alla batteria. L'intera esisbizione è stata ripresa dalla TV e si può seguire online su http://liveweb.arte.tv. Un link da non perdere!

Al solito è stato un concerto entusiasmante, in cui il leader ha dato per poco spazio ai due accompagnatori. Dopo un'ora e quarantacinque minute si è staccato dal suo sassofono, poi il bis finale di una nenia cantata. Un personaggio unico che ha entusiasmato il pubblico che affollava la sala. Il giono dopo un'altra serie di concerti, fra cui per la serie Jazzpassage il duo di Michel Godard alla tuna e il quartetto di Aldo Romano insieme a Geraldine Laurent al sax alto, Fabrizio Bosso alla tromba e Henry Texier al contrabbasso che hanno fatto un concerto intitolatosi "Complete Communion To Don Cherry". Altri due concerti in Francia per Jazzpassage: Daniel Erdmann ai sax, Samuel Rohrer alla batteria, Vincent Courtois al violoncello e Frank Möbius alla chitarra elettrica seguiti da un ottetto guidato dal batterista Denis Charolles con musiche di Duke Ellington e Thelonious Monk.

Altre esibizioni interessanti: quella del chitarrista Joel Harrison con il collega Liberty Ellmann ed un quartetto d'archi costituito da Mat Maneri alla viola, Christian Howes e Sam Barfield ai violini e Hank Roberts al violoncello. Un tributo al grande Paul Motian, in versione cameristica, suonando le sue composizioni.

Imperdibile Richard Galliano ed il suo quintetto "Hommage a Nino Rota," con John Surman ai sax, Dave Douglas alla tromba, Boris Kozlov al contrabbasso e Clarence Penn alla batteria.

Il 10 novembre anche il blues ha avuto al sua parte con l'esibizione di Jeff Lee Johnson. Il giorno dopo Jazzpassage si esibito in Germania nella città di Offenburg. Come sempre Philippe Ochem, in francese, e Edgar Common, in tedesco sono stati sul palco a introdurre il concerto e salutare gli spettatori.

Il trio del giovane pianista Carsten Daerr ha presentato una musica estemporanea, improvvisata in trio con Chris Dahlgren al contrabbasso e Eric Schaefer alla batteria. Lontani dagli estetismi di tipo europeo i tre si sono lasciati andare ad una musica intensa e ricca di swing. A seguire un quartetto un pò speciale: quello dei trombonisti Nils Wogram e Conny Bauer insieme ai batteristi Daniel Humair e Ramon Lopez. Un set in cui l'avanguardia si è mostrata dal suo lato più comprensibile, in cui le percussioni e gli ottoni hanno mostrato una bella intesa.

Il giorno dopo ancora sullo stesso palco uno dei concerti più significativi dell'intera rassegna: quello del duo del pianista Joachim Kuhn insieme ad Archie Shepp. Posti esauriti e numerosi gli ascoltatori in piedi. Il contrasto fra i due modi espressivi si è composto nell'interpretazioni di standards famosi, da "Lonely Woman" di Ornette Coleman a "Sophysticated Lady" di Ellington, così come proposto nel loro disco in duo. Due personalità molto forti del jazz contemporaneo hanno mostrato come sia ancora possibile usare gli standard per esprimersi in modo originale.

Fra i numerosi concerti quello dei trii pianistici di Augusti Fernandez/Barry Guy/Ramon Lopez e Craig Taborn/Thomas Morgan/Gerald Cleaver ed il funk di Joseph Bowie/Jamaaladeen Tacuma e Jean Paul Bourelly.

Ottima l'esibizione, di fronte al teatro pieno a Strasburgo del quartetto Tinissima con Francesco Bearzatti al sax tenore e clarinetto, Giovanni Falzone alla tromba, Danilo Gallo al basso elettrico e Zeno De Rossi alla batteria. L'omaggio a Malcom X ha seguito un'esibizione in solo, stupenda per coerenza e lirismo, del contrabbassista Jean-Jacques Avenel. I quattro italiani si sono esibiti davanti alle immagini sullo sfondo dalla vita del famoso paladino dei diritti degli afroamericani. Una musica sicuramente con uno sfondo politico che ha attirato il pubblico francese, entusiasta.

Jean-Jacques Avenel ha avuto modo di presentare un quartetto di connazionali con la musica di Steve Lacy, Lauren Newton e Joelle Leandre si sono esibite in duo ed il concerto numero 31 ha chiuso il festival: Michel Portal con Bojan Z al piano, Ambrose Akinmusire, Scott Colley al contrabbasso e Nasheet Waits alla batteria. Enorme sala, quella a Schiltigheim, pubblico delle grandi occasioni e musica energetica.

Come sempre, Philippe Ochem ed il suo staff invitano a venire a visitare Strasburgo ed all'ascolto di uno dei festival piú longevi ed artisticamente validi in Europa.

Foto, di repertorio, di Claudio Casanova (Coleman) e Dario Villa (Galliano).

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