Manuel Magrini: Unexpected
Giovane pianista umbro classe 1990, diplomato al conservatorio di Perugia, Manuel Magrini può vantare alcuni premi e riconoscimenti, importanti tournée all'estero (Turchia, Messico) esoprattuttoquesto album, registrato nel 2015, nel quale affronta la "prova del solo" con coraggio, leggerezza e fantasia.
Il lavoro si articola in tredici pezzi, la cui scaletta non era decisa al momento della registrazione, e inizia con due ben diversi celebri brani: il primo di Thelonious Monk, il secondo di Fabrizio De André, entrambi comunque non pedisseque cover, bensì originali interpretazioni, nelle quali a momenti si perde perfino di vista l'originale.
Nel prosieguo composizioni originali di Magrini, perlopiù evocative fin dai titoli e su tempi lenti (si ascolti la bella A Little Lullaby); improvvisazioni, ora ritmiche e costellate di citazioni (per esempio quelle da Coltrane in Orange Impro), ora meditative e sognanti (come Raimbow Impro), fino a tornare di nuovo, in conclusione, a misurarsi con i classici, con due cavalli di battaglia di Bill Evansun Maestro che palesemente il pianista umbro tiene a modello -come Gloria's Step e A Child Is Born.
Sfida condotta dunque a testa alta ma, come accennato, anche con leggerezza, giacchésebbene non privo di singolarità e tutt'altro che banaleil disco scorre senza intoppi, cadute di stile, eccessi virtuosistici. Ne sono esempio proprio le due tracce d'apertura: l'ardua In Walked Bud, condotta tutt'altro che in spirito iconograficamente monkiano, eppure a suo modo ritmico-percussiva, piena di svolte e di mutamenti timbrici; e la scivolosa Dolcenera, che non perde in lirismo, pur avviandosi con percussioni sorde e timbricamente dissonanti rispetto al prosieguo.
Da questo punto di vista Magrini mostra tanto di avere a disposizione un vocabolario stilematico assai ampio, quanto di saperlo usare con equilibrio, senza la fretta di strafare. Con risultati assai interessanti.
Il lavoro si articola in tredici pezzi, la cui scaletta non era decisa al momento della registrazione, e inizia con due ben diversi celebri brani: il primo di Thelonious Monk, il secondo di Fabrizio De André, entrambi comunque non pedisseque cover, bensì originali interpretazioni, nelle quali a momenti si perde perfino di vista l'originale.
Nel prosieguo composizioni originali di Magrini, perlopiù evocative fin dai titoli e su tempi lenti (si ascolti la bella A Little Lullaby); improvvisazioni, ora ritmiche e costellate di citazioni (per esempio quelle da Coltrane in Orange Impro), ora meditative e sognanti (come Raimbow Impro), fino a tornare di nuovo, in conclusione, a misurarsi con i classici, con due cavalli di battaglia di Bill Evansun Maestro che palesemente il pianista umbro tiene a modello -come Gloria's Step e A Child Is Born.
Sfida condotta dunque a testa alta ma, come accennato, anche con leggerezza, giacchésebbene non privo di singolarità e tutt'altro che banaleil disco scorre senza intoppi, cadute di stile, eccessi virtuosistici. Ne sono esempio proprio le due tracce d'apertura: l'ardua In Walked Bud, condotta tutt'altro che in spirito iconograficamente monkiano, eppure a suo modo ritmico-percussiva, piena di svolte e di mutamenti timbrici; e la scivolosa Dolcenera, che non perde in lirismo, pur avviandosi con percussioni sorde e timbricamente dissonanti rispetto al prosieguo.
Da questo punto di vista Magrini mostra tanto di avere a disposizione un vocabolario stilematico assai ampio, quanto di saperlo usare con equilibrio, senza la fretta di strafare. Con risultati assai interessanti.
Track Listing
In Walked Bud; Dolcenera; Abbraccio il giorno; Aldilà dei sogni; Impro Donna Lee; Dark Violet Impro; Orange Impro; Acqua Green Impro; Rainbow Impro; A Little Lullaby; Waltzin’; Gloria’s Step; A Child Is Born.
Personnel
Manuel Magrini: piano.
Album information
Title: Unexpected | Year Released: 2018 | Record Label: Encore Jazz