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Sean Moran Small Elephant Band: Tusk

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Sean Moran Small Elephant Band: Tusk
Il giovane chitarrista newyorchese Sean Moran riunisce in questo bel lavoro un quintetto dalle sonorità preziose e dall'incedere aconflittuale nel cui agire un ruolo assolutamente centrale gioca la composizione (tutti di Moran i nove pezzi in scaletta), con la definizione di percorsi stilistico-espressivi lucidi e coesi che sembrano rivelare un attento ascolto delle frange più avanzate del jazz bianco anni Cinquanta (Giuffre in primis, e non solo per la presenza del clarinetto) in un ideale ponte che, nei momenti più acuminati, allunga la sua longa manus fino al cosiddetto post free (e qui il primo nome da fare è Anthony Braxton, ma anche certi ensemble semicameristici della sua cerchia, John Lindberg, per esempio).

Tracciato in qualche misura il "perimetro estetico" del disco, vediamo di entrare un po' più nel dettaglio. Sottolineando in primo luogo come l'aconflittualità cui si accennava ha radici anzitutto timbriche, con le sonorità magre, fluide, rettilinee dell'intreccio chitarra/clarinetto/vibrafono a determinare un progredire generalmente quieto, un fare elegante e tornito, in possesso di un suo preciso aplomb (e pathos, anche).

Tutto ciò si manifesta già nell'iniziale, per più versi paradigmatico "Elliptical," e ha poi espressioni non meno significative nell'intero blocco centrale che va da "Monkeytown" a "Dream of Water," episodi in cui la sostanziale linearità di cui si è detto non deve mai far pensare a qualcosa di statico o scarsamente emozionante: c'è l'emozione, anzitutto, che nasce dal godimento di una pulizia formale tanto avanzata, un rigore strutturale, un rifluire così perfettamente oleato fra composizione e improvvisazione (e viceversa) che non possono non lasciare ammirati.

Fra gli elementi di vivificante dicotomia rispetto al quadro appena delineato, individueremmo anzitutto i passaggi di strumento da parte di Michael McGinnis dal clarinetto al clarinetto basso (per esempio in "Year of the Snake"), così come - in misura magari meno marcata - l'alternarsi fra pizzicato e archettato da parte del contrabbasso. Tutto ciò fino all'approdo finale con "To the Edge of the World," brano ancora una volta attraversato dal soffice, evocativo intarsio cameristico che accompagna tutto il disco. Tusk by sean moran small elephant band

Personnel

Album information

Title: Tusk | Year Released: 2013 | Record Label: Posi-Tone

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