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Tuscany Music Revolution: TMR

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Tuscany Music Revolution: TMR
Tre quarti d'ora di musica totalmente improvvisata, divisa in otto parti e suonata da un collettivo di tredici musicisti provenienti da varie parti d'Italia e d'Europa, senza la presenza di un leader: questo è Tuscany Music Revolution, titolo dell'album e nome del collettivo che lo realizza, derivato dall'essere entrambi nati a Buonconvento, nel senese, in occasione di una residenza artistica nel 2019.

Il lavoro ha un grande e ammirevole equilibrio, riuscendo al tempo stesso ad attraversare scenari anche molto diversi tra loro, a rimanere sempre imprevedibile, ma anche a essere fruibile e a suonare "fresco"—cioè non cerebrale o accademico. Una sintesi non facile quando si affronta la sfida dell'improvvisazione più libera, per di più con un organico così ampio, e che viene ottenuto anche attraverso una continua frammentazione della formazione in gruppi più piccoli, che si riaggregano di brano in brano e anche nel corso di ciascuno di essi.

Il programma si apre con una introduzione soffusa e un po' sospesa, prosegue con un più lungo brano dall'andamento narrativo, inizialmente quasi lirico, poi più intenso dinamicamente, dominato da archi e fiati. La terza parte è attraversata da un ostinato del pianoforte (mancano purtroppo indicazioni che permettano di chiarire chi di volta in volta suoni gli strumenti raddoppiati, come pianoforte, clarinetto, contrabbasso e percussioni), prima screziato dal violino di Virginia Sutera, poi affiancato dalle percussioni. Quest'ultime sono protagoniste della quarta parte, che ha un sapore inizialmente africano, ma si smorza poi in un suggestivo contrappunto di rumori dal quale riemergono lentamente tastiere, vibrafono e percussioni, con una connotazione del tutto diversa, di gusto ineffabile, fino all'apoteosi finale, guidata dalla batteria. La quinta parte è il trionfo degli archi, che la conducono quasi in solitudine, e ha perciò un gusto cameristico da classica contemporanea; è comunque uno dei momenti più toccanti dell'intero lavoro. La parte successiva vede invece protagonisti i clarinetti, in una prolusione sostenuta da piano e batteria che a momenti richiama le linee oblique di Eric Dolphy e altrove si rifà alla contemporanea. La settima parte, introdotta da piano e violino, è poi un crescendo di percussioni al quale partecipano anche piano e vibrafono, per poi si apre in un'improvvisazione collettiva che, per la prima volta, accoglie anche accenti free, per poi tornare su atmosfere cameristiche con un malinconico duetto tra pianoforte e violino. Nella breve ultima parte la chitarra elettrica di Andrea Bolzoni apre uno squarcio anche sul jazz rock, con i clarinetti che "strappano" e il piano che ribatte note fisse; ma è poco più di un lampo, che si dissolve in una conclusione catartica.

Lavoro gustosissimo che non ci si stanca di ascoltare, Tuscany Music Revolution è l'ennesima dimostrazione di come l'improvvisazione più libera possa essere tanto stimolante, quanto di piacevolissimo ascolto. Formazioni come questa meriterebbero di trovar posto nelle "normali" rassegne jazz, anzi, se davvero si vuol creare un pubblico per il futuro è perfino necessario che si trovi loro posto: perché la musica che ha più senso ascoltare dal vivo è soprattutto quella di cui non si conoscono in anticipo gli esiti, cioè questa.

Album della settimana.

Track Listing

I; II; III; IV; V; VI; VII; VIII.

Personnel

Tuscany Music Revolution
band / ensemble / orchestra
Andrea Bolzoni
guitar, electric
Luca Pissavini
bass, acoustic
Simone Di Benedetto
bass, acoustic
Dudu Kouate
percussion
Salvo Scucces
vibraphone
Gabriele Lattuada
percussion
Lorenzo D'Eramo
percussion

Album information

Title: TMR | Year Released: 2022 | Record Label: Aut Records


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