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Frank London - Lorin Sklamberg: Tsuker-zis
ByIn effetti, questo terzo capitolo (dopo Nigunim e Zmiros) che Frank London e Lorin Sklamberg dedicano all'esplorazione del canto popolare ebraico, soprattutto di derivazione yiddish, potrebbe cadere nella tentazione del cosiddetto tongue-in-cheeck o, peggio, dello heart-in-sleeve, la bieca speculazione sulla memoria emotiva dei bei vecchi tempi andati.
Non vi è traccia di schmaltz in queste pagine che, per quanto tradizionali, vengono sottoposte ad una rielaborazione che, lungi dall'allontanarsi dalla tradizione, la riconnette invece alla contemporaneità. Un'operazione non facile, perché i quattordici brani affrontati, in larga parte d'origine chassidica, sono strettamente connessi alla religione ebraica, di cui celebrano una serie di ricorrenze - Sukkot, Pesach, Rosh Hashana, Purim, Simkhes toyre, Yom Kippur - tutte dolci come lo zucchero, un'espressione che non rimanda a qualche solluccherosa interpretazione ma alla gioia estatica, tsuker-zis, di cui sono imbevuti l'Ebraismo e coloro che lo vivono completamente e compiutamente.
Sklamberg e soprattutto London (che a certe rielaborazioni è particolarmente uso) affrontano questa celebrazione della vita spirituale ebraica non solo cogliendone l'essenza gioiosa e popolare, ma svelandone risvolti nascosti che, invece, evidenziano i molteplici legami culturali creati dalla Diaspora. La presenza perciò di un percussionista indiano (Deep Singh), di un liutista armeno (Ara Dinkjian) e di un chitarrista (Knox Chandler) le cui esperienze comprendono collaborazioni con Psychedelic Furs, Siouxie & The Banshees e Cindy Lauper, non deve stupire più di tanto: ogni pagina si arricchisce di suoni che, lungi dal creare una sorta di indifferente omogeneizzato, indica la traccia di un percorso antico, sul quale la Diaspora ebraica s'è avviata, dalla Mitteleuropa al Medio Oriente sino alle frontiere fra cultura slava e il variegato mondo islamico, sino ai confini di quell'India che gli ebrei raggiunsero sin dai tempi di Alessandro il Grande.
Se è pur vero che taluni di questi lavori beneficiano di una poderosa espressività strumentale (si apprezzi l'abilità di Frank London in "Blessings Without End" e "Greeks Gathered Against Me," o la aggressiva, quasi stridente modernità con cui la chitarra di Chandler riveste "Heed Not the Accuser" o un'esuberante pagina quale "Mighty, Blessed, Great, Prominent, Glorious, Ancient, Meritorious, Righteous, Pure, Unique, Powerful, Learned, King, Enlightened, Exalted, Brave, Redeemer, Just, Holy, Merciful, Almighty, Omnipotent is Our God," emotivamente travolgenti sono le interpretazioni vocali di Lorin Sklamberg (si badi, ad esempio, al dialogo fra voce e oud in "Elijah the Prophet Bought a Red Cow"), completamente immerse nell'esperienza culturale e spirituale ebraica eppure capaci di infondere un senso di gioia estatica che va molto al di là delle caratterizzazioni religiose. Il suo canto trascina negli affascinanti gorghi di una vibrante spiritualità anche chi è di fede diversa o addirittura che di fede è affatto privo. Non credo di poter elaborare complimento più grande.
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Track Listing
A Sukkah of Branches; Blessings Without End; Our Life is Sugarsweet; Our Parent, Our Sovereign; Increase our Joy; The Days Between #1; The Lord Sent His Servant; The Days Between #2; Heed Not the Accuser!; Elijah the Prophet Bought a Red Cow; Greeks Gathered Against Me (Intro); Greeks Gathered Against Me; Mighty, Blessed, Great, Prominent, Glorious, Ancient, Meritorious, Righteous, Pure, Unique, Powerful, Learned, King, Enlightened, Exalted, Brave, Redeemer, Just, Holy, Merciful, Almighty, Omnipotent is Our God; One, Two, Three, Four.
Personnel
Frank London
trumpetFrank London: trumpet, alto horn, flugelhorn, harmonium; Lorin Sklamberg: vocals, accordion; Knox Chandler: guitar, electronics; Ara Dinkjian: oud, saz; Deep Singh: tabla, dholki.
Album information
Title: Tsuker-zis | Year Released: 2009 | Record Label: Tzadik
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