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Stephan Micus: To the Rising Moon

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Stephan Micus: To the Rising Moon
Puntualmente, seguendo un rituale che ci accompagna ormai da qualche decennio con una cadenza regolare approssimativamente biennale, è arrivato il nuovo album del polistrumentista tedesco Stephan Micus, che aggiunge un nuovo capitolo (il ventiseiesimo su etichetta ECM) al suo personalissimo atlante di geografia musicale immaginaria, frutto delle sue continue esplorazioni nel mondo delle musiche e culture etniche, dal quale provengono gli strumenti da lui utilizzati, anche se spesso non in maniera tradizionale, e in combinazioni inedite.

Anche se le modalità di realizzazione dei suoi album non sono cambiate nel tempo (Micus realizza i suoi lavori in completa solitudine, nel suo studio personale, assemblando e sovrapponendo le diverse tracce su cui registra separatamente i vari strumenti), il risultato finale non è mai scontato o ripetitivo. Micus varia continuamente la sua musica incrementando continuamente il suo parco strumenti (che assomiglia sempre più a un museo etnomusicologico), così che ogni suo disco è incentrato sullo strumento di più recente acquisizione. In questo caso si tratta del tiple colombiano, una chitarra di dimensioni ridotte, con 12 corde disposte in 4 gruppi di 3, e suonata con le corde pizzicate, presente in 6 degli 11 brani che compongono l'album. Nel disco i brani col tiple si alternano con altri dove vengono utilizzati strumenti a corde suonati con un archetto, come il sattar (utilizzato dagli Uiguri della Cina occidentale), la dilruba dell'India nord-occidentale e il sapeh, un liuto a 4 corde del Borneo. In tre brani compare anche la voce, usata sempre in funzione strumentale, non per cantare un testo, ma fonemi scelti unicamente in base al loro suono.

Rispetto ad altri suoi lavori, qui Micus privilegia combinazioni ridotte di strumenti, per lo più accoppiandoli a se stessi. Come nel caso del tiple, che in "The Silver Fan" è suonato in solo, mentre nell'iniziale "To the Rising Sun," in "Unexpected Joy" e in "To the Lilies in the Field" sono due, e diventano tre in "In Your Eyes" dove si aggiunge anche la voce." Solo in "Waiting For The Nightingale," posto in posizione centrale sul disco, sovrappone numerosi strumenti diversi (5 sattar, 2 dilruba, 5 voci, 3 flauti cambogiani e 2 zither), mentre nella conclusiva "To the Rising Moon" si incontrano gli strumenti a corde pizzicate e suonate con l'archetto, con accompagnamento di 2 nay (il flauto egiziano) per una conclusione con una melodia struggente.

Per queste caratteristiche il lavoro risulta più omogeneo e intimista rispetto ai precedenti, e si può considerare tra i suoi più riusciti. Naturalmente questa musica non ha niente a che vedere con il jazz, e anche l'improvvisazione vi ricopre un ruolo molto marginale per via dello stesso processo di composizione che lascia ben poco spazio all'invenzione estemporanea, tuttavia ciò nulla toglie al suo fascino assoluto, espressione di musica globale non legata ad alcun tempo e luogo, ma esclusivamente al suo creatore.

Track Listing

To the Rising Sun; Dream within Dream; In Your Eyes; The Veil; Unexpected Joy; Waiting for the Nightingale; The Silver Fan; Embracing Mysteries; To the Lilies in the Fields; The Flame; To the Rising Moon.

Personnel

Stephan Micus
guitar, 12-string
Additional Instrumentation

Stephan Micus: tiple, dilruba, sattar, cambodian flute, zither, sapeh, tableharp, nay, voice

Album information

Title: To the Rising Moon | Year Released: 2024 | Record Label: ECM Records

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