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Jussi Reijonen: Three Seconds | Kolme Toista
ByNato a Rovaniemi, nel nord della Finlandia, Reijonen è però cresciuto prima ad Amman (Giordania), poi a Dar es Salaam (Tanzania), Muscat (Oman) e Beirut (Libano), per approdare da adulto negli Stati Uniti, a Boston e infine a New York, dove nel 2011 ha pubblicato il suo primo, apprezzato album Un. Per ragioni personali e familiari ne è poi seguita una lunga crisi creativa, che è giunta a una risoluzione grazie alla pandemia e al "tempo ritrovato" attraverso la lunga segregazione forzata. È in quel periodo che l'artista ha ricomposto in questa "suite multiculturale" i pezzi della sua identità, alla partizione della quale allude il titolo (in inglese e finlandese): tre "altri," diversi tra loro, che s'incontrano e su raccolgono poi in una simbiosi.
Per la realizzazione del disco Reijonen ha coinvolto un ensemble composito e multinazionale: gli americani Jason Palmer alla tromba, Kyle Miles al basso e Vancil Cooper alla batteria; i turchi Utar Artun al pianoforte e Bulut Gülen al trombone; il giordano-iracheno Layth Sidiq al violino; il palestinese Naseem Alatrash al violoncello; il giapponese Keita Ogawa alle percussioni.
I cinque movimenti che compongono il lavoro sono tutti prevalentemente su tempi medio-lenti, hanno un andamento narrativo e meditativo, intrecciano costantemente stilemi diversi provenienti sia dalle frequentazioni culturali del leader, sia dalle identità artistiche dei suoi compagni di viaggio. La scelta di un organico così originale favorisce inoltre sia la sinuosa mutevolezza della musica, sia la ricchezza timbrica, mentre alla scrittura spetta il merito della diversità specifica di ciascun movimento.
Si inizia con "Veil"aperta da un tema chitarristico tipicamente americano che sarà poi il leit-motiv della suiteche è caratterizzata degli inserti delle casse della batteria, ma in più momenti ha forti attinenze con la musica del Grande Nord europeo, tanto da richiamare sonorità tipiche di Jan Garbarek, mentre in altri vi fanno capolino stilemi mediorientali. Questi ultimi emergono pienamente nel secondo movimento, "Transient," nel quale Reijonen suona a lungo l'oud, coadiuvato dai due archi e dalle percussioni di Ogawa. Il terzo movimento, "The Weaver, Every So Often Shifting the Sands Beneath Her," vede tornare in superficie il tema che apriva la suite, stavolta pizzicato dal violino, per poi allargarsi a un lavoro corale, scandito dalle percussioni, a momenti di sapore quasi free ma sempre sostenuto da uno sfondo lirico che non abbandona il tema. Reijonen è di nuovo alla chitarra, che interpreta ancora una volta in modo tradizionalmente.
"Verso," il quarto movimento, è di nuovo aperto dal tema conduttore, per mano della chitarra, ma poi s'impenna in un parossistico tutti, nel quale giocano un ruolo decisivo le percussioni etniche di Ogawa e il piano di Artun. Dopo un paio di acuti corali, si intrecciano gli assoli della tromba di Palmer e del violino di Alatrash, diversissimi per stili eppure straordinariamente coerenti tra loro, e via via quelli degli altri. La ripresa corale del tema conduce all'ultimo movimento, "Median," sorta di lunga e sospesa risoluzione dei contrasti, condotta sostanzialmente dai loop degli strumenti elettrici e dal pianoforte, ma anche scandita da evocativi interventi di batteria e percussioni. Pur apprezzabile, è forse il momento meno personale dell'album, che però trova pienamente il suo senso nella complessiva economia narrativa.
Un disco gustosissimo, dal clima sinfonico e con tratti certo accattivanti, ma che contiene una ricchezza stilistica e timbrica da appagare anche i palati più difficili.
Disco della settimana.
Track Listing
The Veil; Transient; The Weaver, Every So Often Shifting the Sands Beneath Her; Verso; Median.
Personnel
Jussi Reijonen
guitarJason Palmer
trumpetUtar Artun
pianoKyle Miles
bassLayth Sidiq
violinBulut Gulen
tromboneNaseem Alatrash
celloKeita Ogawa
percussionVancil Cooper
drumsAdditional Instrumentation
Jussi Reijonen: oud.
Album information
Title: Three Seconds | Kolme Toista | Year Released: 2022 | Record Label: Challenge Records
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Layth Sidiq al violino; il palestinese {{m: Naseem Alatrash
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