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Basak Yavuz, David Liebman, Peter Eldridge: Things...

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Una giovane professionista turca -architetto di successo—appassionata di Norma Winstone ed Helen Merrill, va negli stati Uniti, si diploma alla Manhattan School Of Music e conquista la stima dei suoi docenti che accettano di sostenerla nel debutto discografico.
Questa è, in breve, la genesi del disco di Basak Yavuz, un'originale vocalist e autrice che si colloca in una posizione distante dagli attuali modelli del canto jazz femminile. Con una voce diafana e suadente, predilige melodiche ballad di sua composizione che interpreta in lingua turca con intima colloquialità ed effusivo romanticismo. Il riferimento più immediato è la tradizionale musicale del suo Paese, che di volta in volta si relaziona con il linguaggio del jazz, qualche sonorità rock o situazioni sperimentali. Queste componenti assumono gradazioni più o meno marcate nel corso del disco, che è stato inciso con formazioni diverse tra il maggio e l'agosto 2012.

Il brano d'apertura "Bu Aralar" si snoda su una struggente melodia mediorientale, declamata dalla cantante con il lirico contrappunto di Matt Holman alla tromba. Una chiara tensione jazzistica s'insinua nel seguente "Mesela" (un riuscito arrangiamento di fiati e un bell'intervento di Jeremy Siskind al piano). Dopo un momento tradizionale, il progetto evidenzia uno degli episodi più variopinti e articolati con "Hazarfen," grazie anche all'apporto di David Liebman al soprano, del chitarrista Sebastian Boehlen e del pianista Wim Leysen.

Nel prosieguo del disco le sorprese non mancano: all'allucinata versione di "The Peacocks" seguono "Things," cantato con grazia infantile, e il sofisticato "How Deep Is The Ocean" dove è più evidente l'influenza della Merrill.
Il disco termina con "Elevator Operator" un sorprendente blues a tempo lento dedicato a Ornette Coleman, dove la cantante mostra voce e temperamento totalmente diversi da quanto espresso nei brani precedenti. Non sarà troppo coerente ma sembra fatto apposta per mostrare tutto il suo talento e impedire frettolose etichette.

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