La foto di copertina graficamente rielaborate provengono dal reportage fotografico effettuato da Francesco Napolitano durante gli scontri di Terzigno per la crisi delle discariche nel 2011. Una introduzione quanto mai appropriata ad una musica dura, militante, senza compromessi. Il piano, il basso elettrico e l'elettronica di Fabrizio Elvetico creano una sorta di incubo post moderno, di disfacimento della società industriale tra clangore di metallo e ossessioni rumoristiche. La voce (mal)trattata di Rossella Cangini è l'urlo rabbioso di chi ha superato il livello di sopportazione e con guizzi improvvisi è capace di invettive al vetriolo.
Ma The Trail of Monologues non è solo nervi scoperti e stridor di denti perché ritroviamo pause di riflessione, (la parte iniziale e finale di "Twilight," brano dai sorprendenti risvolti afro-beat) e i due minuti di dolcezza d'altri tempi - "O Bene Mio" del compositore fiammingo Adrian Willaert (1490-1562), che aprono uno spiraglio di speranza sull'incertezza del futuro. Curioso come nell'asprezza di The Trail of Monologues la title track suoni come un brano di Björk, atmosfere distese, spazi sonori dilatati con ampio uso di suoni sintetici, un'inquietudine serpeggiante ed il finale dai toni catartici.
Track Listing
01. Dawn; 02. Slams; 03. Run Run Run; 04. Twilight; 05. The Trail of Monologues; 06. O Bene Mio.
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