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Andrea Centazzo Invasion Orchestra: The Battle

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Andrea Centazzo Invasion Orchestra: The Battle
Suite? Sinfonia? Musica a programma? Per alcuni aspetti, e in diverse misure, questo impegnativo lavoro di Andrea Centazzo potrebbe essere assimilato a ognuna di quelle forme compositive della musica classica. Ovviamente questa vuole essere solo un'illazione provocatoria che non intendo approfondire sotto il profilo tecnico. Quello che mi sembra incontestabile è che un disco come The Battle era auspicabile, rappresentando un'opera per larga formazione tipicamente centazziana; l'autore infatti si esprime al meglio in questa dimensione, come dimostrano analoghe fatiche del passato (senza dover risalire alla cospicua produzione a capo della Mitteleuropa Orchestra).

Risulta evidente che, nonostante il largo ruolo dell'improvvisazione, il peso maggiore e più caratterizzante si rivela quello dell'autorevole strutturazione da parte del band leader, che solo nei momenti di cerniera ricorre a una scrittura efficace ma non puntigliosa. È la sua costante regia a calibrare i passaggi da una situazione all'altra, ad articolare le voci e i frastagliati interventi improvvisativi, a innescare sapienti intrecci di duetti, trii, quartetti. Particolarmente convincenti sono poi le parti tematiche scritte, melodicamente ben marcate, e soprattutto il modo con cui esse si materializzano, compenetrandosi a residui di improvvisazione.

Si stagliano quindi suggestioni misteriose, perentorie declamazioni o collettivi quasi pomposi. Alla fine di "The Victory," per esempio, dal formicolante vociare dei fiati emerge un tema scuro e ieratico, dalle sonorità organistiche; prima del lapidario tema finale di "Strategy Games," una distesa linea melodica all'unisono si sovrappone gradualmente al lirico assolo di tromba (che non si sa a chi attribuire dei tre trombettisti). Rimane quasi il rimpianto che queste parti tematiche collettive non siano più insistite e prolungate, maggiormente approfondite.

La musica di The Battle, registrata allo Stone di New York il 6 aprile 2012 in occasione del festival della Ictus Records per i trentacinque anni della sua esistenza, si articola in cinque parti concatenate, costruendo un variegato percorso che tutto sommato si qualifica come musica contemporanea senza confini vincolanti più che come musica improvvisata.

Per realizzare questo progetto l'autore ha formato la Invasion Orchestra, che raccoglie fidi collaboratori, vecchi e nuovi, italiani e statunitensi, tutti bravissimi, attenti interpreti delle intenzioni del leader. Ognuno ha avuto modo di esporsi come solista: non si saprebbe se dare la palma ai sassofonisti o ai trombettisti, ma è forse il caso di sottolineare l'importante funzione connettiva svolta dalle percussioni e dall'elettronica.

Track Listing

1. The Invasion; 2. The Battle; 3. The Victory; 4. Strategy Games; 5. Fifth Environment.

Personnel

Achille Succi
clarinet

Achille Succi (clarinetto basso, sax alto); Carlo Actis Dato (clarinetto basso, sax baritono); Roberto Ottaviano (sax soprano); Guido Mazzon, Dave Ballou, Brian Groder (trombe); Giancarlo Schaffini (trombone); Umberto Petrin (piano); Giorgio Vendola (contrabbasso); Lisle Ellis (basso elettr.); Gino Robair (batteria, elettronica); Andrea Centazzo (percussioni); Riccardo Massari (elettronica).

Album information

Title: The Battle | Year Released: 2013 | Record Label: Ictus Records


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