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The 1969 Berlin Concert

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Miles Davis

The 1969 Berlin Concert

JazzShots - distr. Egea

Valutazione: 4 stelle

Nell'autunno del 1969, pochi mesi dopo aver registrato in studio il capolavoro assoluto Bitches Brew, il quintetto di Miles Davis fu impegnato in un lungo tour europeo. Il repertorio proponeva alcuni brani da In A Silent Way e da Bitches Brew e li fondeva sapientemente con altri brani che invece arrivavano dagli anni precedenti.

Questo video ci ripropone una parte del concerto che il quintetto tenne a Berlino nei primi giorni di novembre del 1969. La qualità video lascia un po' a desiderare ma fortunatamente il concerto è davvero interessante ed è una delle poche testimonianze del lavoro di questo gruppo (Miles Davis, Wayne Shorter, Chick Corea, Dave Holland, Jack DeJohnette) che gli appassionati hanno soprannominato "The Lost Quintet" proprio perchè non ha mai inciso ufficialmente.

La partenza, come sempre succedeva in quel periodo, è affidata a "Directions," un bel tema piuttosto angolare, scritto da Joe Zawinul per il gruppo di Cannonball Adderley. Il basso di Dave Holland è molto diretto e rockeggiante e apre la strada al lavoro più funky di Michael Henderson che sarà il suo sostituto nell'anno successivo. DeJohnette è sempre il batterista perfetto per tutte le occasioni che ben conosciamo e in questo contesto, sospeso a metà fra il jazz, il rock e il free, si trova particolarmente a suo agio, mischiando energia e raffinatezze, senza tregua.

Il piano elettrico di Chick Corea è lo specchio attorno al quale ruota tutta la musica, sempre incalzante e puntuale, sempre creativo e coerente. Il sax di Shorter e la tromba di Miles si rincorrono nelle sezioni tematiche e si lanciano vicendevolmente per le parti in assolo, ricreando come per magia una versione completamente differente dei brani registrati con una formazione allargata per i due album del 1969 sopra citati.

Da un punto di vista musicologico l'elemento più interessante di questi concerti dell'autunno 1969 è proprio dato dalla analisi di come i brani di In A Silent Way e soprattutto di Bitches Brew vengono riadattati per il quintetto. In qualche modo, questa riproposizione dal vivo li asciuga e li scarnifica, lasciando uno spazio più ampio alle escursioni solistiche che invece negli album erano spesso prese collettivamente o comunque crescevano in un formato più dialogico.

Anche i colori sono più rarefatti e l'approccio percussivo è meno rigoglioso e multiforme. In compenso si materializza una deriva verso il free che è un segno ben preciso del periodo ed è una componente in qualche modo 'subìta' da Miles che la demanda ai suoi compagni di palco, limitandosi ad osservarli con curiosità.

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