Premazzi / Nasser Quartet: From What I Recall

Dopo saltuarie collaborazioni durate un decennio, la pianista Simona Premazzi e il sassofonista Kyle Nasser hanno deciso tre anni fa di varare questo combo, completato con il contrabbassista Noah Garabedian e il batterista Jay Sawyer. Frequenti esibizioni nei club di New York City e alcuni tour hanno rafforzato la coesione del gruppo che pubblica ora il suo primo disco.

Anche se vive e lavora a New York dal 2004, il pubblico—soprattutto italiano—del jazz conosce bene Simona Premazzi che ha studiato a Milano al CPM Music Institute con Franco D'Andrea e Massimo Colombo ed ai corsi civici di Enrico Intra e Franco Cerri. La maturazione professionale è avvenuta nel lungo sodalizio con Greg Osby, poi con Jeremy Pelt e in svariate altre collaborazioni. Notevole impressione ha suscitato il debutto in piano solo del 2021, Wave in Gravity, suo quinto album da leader.

Stabilitosi a New York nel 2010, dopo il diploma al Berklee College e prestigiose collaborazioni, Nasser ha inciso il suo debutto da leader cinque anni dopo (Restive Soul) a cui ha fatto seguito l'avventuroso Persistent Fancy (Ropeadope 2018), in un sestetto di talentuosi coetanei.

From What I Recall consta di undici composizioni originali (sette di Nasser e quattro di Premazzi) sviluppate all'insegna di un contemporary mainstream, ricco di contrasti ritmici, che alterna trascinanti up tempo a limpide melodie, in serrate relazioni tra tutti partner. Ciò che colpisce maggiormente in questa musica è la viva tensione collettiva, caratterizzata da interscambi serrati che convivono con disegni melodici accattivanti.

Kyle Nasser si esprime con timbro suadente e un fraseggio capace sia d'intenso groove che di sobrio lirismo. Simona Premazzi è protagonista anche quando accompagna, con la profondità del suo eloquio e l'incalzante slancio percussivo.

Un jazz palpitante e fantasioso, che sa guardare alla tradizione con rispetto, senza restante soggiogato.

Album della settimana.

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