Fini Høstrup: So Gentle

Il piano del leader è affiancato dalla chitarra di Per Gade, che rafforza la descrittività romantica dei temi ed apre ad improvvisazioni elaborate ma ancora una volta improntate a quella “gentleness” che fin dal titolo fa da programma al lavoro. La batteria di Tom Jensen limitata ad un modesto e anche troppo lieve supporto ritmico, il contrabbasso di Kaspar Vadsholt, pur ben presente nella trama dei brani, solo raramente in evidenza (ed è un peccato, vista la qualità mostrata, ad esempio, in “Song for Louise”), la parte da protagonista rimane sempre nelle mani di Høstrup e Gade, che mostrano eccellenti qualità strumentali, ma forse eccedono un po’ in delicatezze calligrafiche, finendo per sfiorare la leziosità.

Ne viene così fuori un lavoro che non manca di momenti affascinanti - ad esempio la title track o la già citata “Song for Louise”, probabilmente il brano migliore e nel quale, significativamente, manca la chitarra di Gade - e che certo mostra eleganza e buona inventiva lirica, ma che - come accade ad esempio a certi lavori di Pat Metheny - non riesce a sorprendere e per questo, lentamente, fatica a catturare l’attenzione dell’ascoltatore. C’è di peggio in circolazione, ma, anche viste le qualità compositive e strumentali del leader e di alcuni dei membri del gruppo, sembra lecito chiedere di più.

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