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Massimo Barbiero: Simone de Beauvoir
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Diciamo subito che prima ancora della grande scrittrice compagna di Jean-Paul Sartre, la dedicataria del disco è una gatta (del resto evocata in copertina, e ritratta direttamente nell'interno), purtroppo in memoria. Secondo particolare, senz'altro da anteporre a ogni altra considerazione: il presente lavoro, realizzato fra settembre e novembre 2014, dà finalmente voce nella maniera più esplicita everrebbe da direpriva di ritegno a quella cantabilità che da sempre sottolineiamo nella scrittura di Massimo Barbiero, che operi per sé, per Odwalla, Enten Eller o gruppi e partnership più occasionali.
Qui ci sono temi già noti che tornano, e che ben ricordiamo (su tutti "Cristiana," pagina disarmata e morbidamente dolente che non ci stanchiamo mai di riascoltare), ma la particolarità (ed ecco perché l'esplicitazione di cui sopra) è che a rileggerli è la sola marimba, nuda, incontaminata, priva di ogni effetto "altro" da sé, sia esso una sia pur minima sovraincisione o un riverbero in più. Il canto puro, insomma, in un unicum che qualcuno (non noi) potrebbe anche giudicare fin troppo monolitico.
Il suono è denso, plastico, rotondo, ovviamente pensoso, talora persino lievemente estenuato ("Keres," "L'architrave," "La gabbia"), il clima sempre concentrato e assorto. Si può optare per un ascolto integrale, tutto d'un fiato, oppure a piccole tranches, inseguendo il senso del singolo episodio, pur in un qualcosa che rimane certamente conchiuso, unidirezionale.
Un disco, alla fin fine, assolutamente necessario. Per Barbiero come per chi ne segue le gesta (musicali) da un tempo più o meno abbondante.
Qui ci sono temi già noti che tornano, e che ben ricordiamo (su tutti "Cristiana," pagina disarmata e morbidamente dolente che non ci stanchiamo mai di riascoltare), ma la particolarità (ed ecco perché l'esplicitazione di cui sopra) è che a rileggerli è la sola marimba, nuda, incontaminata, priva di ogni effetto "altro" da sé, sia esso una sia pur minima sovraincisione o un riverbero in più. Il canto puro, insomma, in un unicum che qualcuno (non noi) potrebbe anche giudicare fin troppo monolitico.
Il suono è denso, plastico, rotondo, ovviamente pensoso, talora persino lievemente estenuato ("Keres," "L'architrave," "La gabbia"), il clima sempre concentrato e assorto. Si può optare per un ascolto integrale, tutto d'un fiato, oppure a piccole tranches, inseguendo il senso del singolo episodio, pur in un qualcosa che rimane certamente conchiuso, unidirezionale.
Un disco, alla fin fine, assolutamente necessario. Per Barbiero come per chi ne segue le gesta (musicali) da un tempo più o meno abbondante.
Track Listing
Nausicaa; Guai ai vinti; Keres; My Dance; Naiadi; Cristiana; Crono; L’architrave; La gabbia.
Personnel
Massimo Barbiero
drumsMassimo Barbiero: marimba.
Album information
Title: Simone de Beauvoir | Year Released: 2015 | Record Label: Self Produced
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Massimo Barbiero
CD/LP/Track Review
Alberto Bazzurro
Self Produced
Italy
Torino
Enten Eller
Simone de Beauvoir