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Riccardo Fassi Tankio Band Plays Frank Zappa al Parco della Musica

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Riccardo Fassi Tankio Band
Parco della Musica
Roma
26.04.2018

Le composizioni di Frank Zappa sono sempre state tra i cavalli di battaglia della Tankio Band del pianista Riccardo Fassi, che al musicista di Baltimora dedicò un album già nel lontano 1994, mentre molto più recente è la pubblicazione del secondo CD di composizioni zappiane incise dal gruppo, The Return of the Fat Chicken. Il concerto presentato al Teatro Studio presso l'Auditorium romano era dunque l'occasione ideale per promuovere il nuovo lavoro, oltre naturalmente al fare ascoltare la musica di uno dei più grandi compositori del XX secolo, ancora estremamente attuale nonostante il suo autore sia scomparso ormai da 25 anni.

I brani prescelti da Fassi appartengono tutti al periodo classico di Zappa, che ha generato album come We're Only in It for the Money, Uncle Meat e Hot Rats dai quali sono tratte molte delle composizioni. L'unica eccezione è "G-Spot Tornado," brano composto originariamente per Synclavier (uno dei primi sintetizzatori/campionatori digitali) e qui rielaborato da Fassi per includere l'improvvisazione. Solo un brano, "Eat That Question" (inserito in un medley con "Let's Make the Water Turn Black" e "I'm the Slime") è tratto da The Grand Wazoo, ovvero il lavoro zappiano per big band che concettualmente più si avvicina al progetto di Fassi con la sua Tankio Band.

Gli arrangiamenti del pianista cercano di combinare la rigorosità delle composizioni originali con la libertà per le improvvisazioni dei solisti della Tankio Band, mantenendo allo stesso tempo una buona dose di flessibilità per tener conto delle occasionali variazioni nell'organico strumentale che si possono verificare da un concerto all'altro.

Rispetto al CD recentemente pubblicato con la partecipazione della voce di Napoleon Murphy Brock in veste di ospite, la formazione di dieci elementi che si è esibita all'Auditorium non aveva il cantante, e pertanto ha eseguito alcuni brani del disco come "Oh No," "Uncle Remus" (brano composto non da Zappa ma dal suo pianista di allora George Duke) e "Take Your Clothes Off When You Dance" in versione strumentale. Inoltre mancavano completamente chitarra e vibrafono, due degli strumenti più importanti per Zappa, e gli arrangiamenti ne hanno dovuto tener conto lasciando tutti gli assoli ai fiati e alle tastiere del leader, aumentando così il peso della componente jazzistica. Da segnalare l'alto livello degli interventi solistici, in particolare dell'ospite Gabriele Mirabassi al clarinetto, ma anche del trombone di Massimo Pirone e dei sassofoni di Sandro Satta - Roberto Bellatalla - Fabrizio Spera e Torquato Sdrucia. Preciso e instancabile il sostegno fornito dalla sezione ritmica costituita da Steve Cantarano al contrabbasso e Antonio Tosques & Pietro Iodice alla batteria.

Per il bis finale la band ha eseguito l'immancabile "Peaches En Regalia," uno dei pezzi più noti di Zappa, che ben si presta alla rielaborazione in chiave jazzistica. Ottima la qualità degli arrangiamenti di Fassi, in grado di valorizzare sia il lavoro dei singoli che le parti di insieme, facendo sembrare la band molto più grande di quanto sia in realtà. Complessivamente un progetto molto riuscito, degno omaggio all'opera di un genio musicale incatalogabile e pertanto in grado di stimolare e ispirare tanti artisti provenienti da ambienti e esperienze diversissime tra loro.

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