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Chris Speed Trio: Respect for your Toughness
ByQuello che piace, forse da sempre, nelle avventure musicali del sassofonista di Seattle ormai trapiantato a Los Angeles dopo tanti anni newyorchesi, è quella sorta di controllata energia ammantata di regolare bellezza che riesce oggi, come poche altri, a "riempire" ogni canonico spazio compositivo, allineando con intelligenza le diverse percezioni offerte dalla partitura e dalle ampie possibilità, sempre di grande respiro, delle parti improvvisate. Inutile parlare della grande coesione che unisce questi tre musicisti. Tocchi, appoggi ritmici (sorprendenti anche quelli in classico stile caraibico un po' á la Rollins), melodie e armonie sono solidamente appoggiati e condivisi in modo robusto con Tordini e King. La presenza di Speed non è mai aggressiva secondo un preciso stile che appare solo vagamente disciplinato e questa è una caratteristica ormai ben propria e focalizzata in tutti i progetti che, da anni, vedono il musicista protagonista.
Come nei due precedenti lavori del trio, il suono scorre con rara naturalezza, e unisce in un unicum davvero notevole, eccellente tecnica e materiale musicale ben pensato e assemblato.
Tutta la musica del disco è stata scritta da Chris tranne il brano di apertura firmato da Kay Swift. Meraviglioso poi il fatto che tanta "tranquillità" sia stata registrata in presa diretta in occasione di un concerto tenuto presso il Brooklyn Recording (in breve si tratta di un live in studio): ulteriore chicca che testimonia l'eccellente livello di qualità di questi musicisti.
Il "rispetto per la tua tenacia" di cui parla il titolo è dunque innanzitutto il nostro con tutti i ringraziamenti del caso per un ennesimo lavoro coi fiocchi di Chris e compagni.
Poco prima di "licenziare" questa recensione, ho letto un commento negativo su questo lavoro che parla di una certa "inconsistenza" e che il tutto dia un'idea di "troppa leggerezza." Cito il commento poiché mi sembra essere uno dei grandi classici abbagli dei tempi moderni, ove cioè il recensore, forse un po' troppo con leggerezza, analizza un lavoro senza conoscere le decise caratteristiche di solo apparente introversione che alcuni musicisti portano con sé. Speed ha da sempre questa specie di modo di "analisi gentile" e di approccio minimale e il punto salientesecondo chi scrivedavvero importante per il suo stile e la sua ricerca di "avanguardia" è invece proprio quello che al recensore in questione sembra sia sfuggito. Credo invece di poter tranquillamente affermare come proprio quella sensazione di leggerezza che ha colpito negativamente il signore di cui sopra, sia invece la cifra in più di progetti come questo. Con buona pace di Coltrane ma soprattutto di Rollins al quale bisognerebbe rimandare il distratto recensore per ritrovare "lo swing perduto." Ma non è evidentemente questo il fine di Speed & Co.
Il brano che ci piacerebbe mettere sugli scudi? Il conclusivo, cadenzato e riflessivo "Transporter." Cinque minuti e rotti di bellezza. Un'altra ciliegina targata Intakt. La piccola etichetta di Zurigo sembra ormai non sbagliare un colpo e specialmente negli ultimi due anni si sta ergendo a difesa della migliore musica possibile. Chapeau!
Album della settimana.
Track Listing
Can This Be Love?; Attention Flaws; Helicopter Lineman; Faint Tune; Respect for Your Toughness; Taborn to Run; Strobe Dots; Casa Adela; Yard Moon; Transporter.
Personnel
Album information
Title: Respect for your Toughness | Year Released: 2019 | Record Label: Intakt Records
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