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Danilo Rea: Piano Works X: Danilo Rea at Schloss Elmau – A Tribute to Fabrizio De André
ByE già questo - questa scelta - non può che recarsi appresso qualche insidia: il sospetto che si vada dietro a un carrozzone fin troppo "trafficato" (ciò al di là del valore dell'omaggiato, ben inteso, che è straordinariamente alto), per esempio. Rea si avvicina alla "cosa" operando in primis una scelta di campo netta: nel CD trova posto solo la prima produzione di De André, tutta racchiusa entro il 1970 (Il pescatore), ad e(sc)ludere, conseguentemente, la bellezza di tre quarti della sua produzione (e non è poco, considerato che dentro ci sono capolavori quali Non al denaro..., Storia di un impiegato, Creuza de ma, Anime salve, quanto meno; forse perché, qui, le musiche sono a più mani? è possibile). Ogni scelta va d'altra parte rispettata, e questa come tutte le altre. Al limite la si può discutere, ma certo la si deve - appunto - rispettare.
Detto ciò, entriamo più nel merito del lavoro, che è straordinariamente efficace sul piano formale, per quanto l'approccio di Rea - non è una critica, ci mancherebbe: pura e semplice constatazione - appaia più quello di un pianista classico (tema e variazioni, per intenderci, rapsodiche e, spesso, faconde) che di un uomo di jazz. E' il tocco, oltre allo stesso evolversi dell'eloquio (e relativo intersecarsi) tematico/improvvisativo, a suggerirci questa impressione.
Rea inserisce nel discorso anche un paio di digressioni personali ("Oona" e "Hoghlands") che entrano perfettamente nell'economia complessiva del lavoro, mentre per "Caro amore" fu De André stesso a riprendere il celebre adagio del "Concierto de Aranjuez" rodrighiano per piazzarci sopra un proprio testo. Sembrano risiedere altrove, peraltro (pur sempre all'interno di un'opera assolutamente conchiusa, unitaria, anche come valore dei singoli episodi), i segmenti più felici: nel già citato "Pescatore," per esempio, dagli sviluppi audaci, o nel dittico "La stagione del tuo amore"/"Girotondo," sempre per certe audacie capaci di rompere un equilibrio pur ammirevole, o ancora in certi passaggi attorcigliati sulla "Canzone di Marinella," o nel trattamento riservato alla godereccia "Carlo Martello" (testo di Paolo Villaggio, com'è noto).
Tirando le fila del discorso, questo è un album che lascia per molti versi a bocca aperta: per la straordinaria perizia, non solo tecnica, del performer, per la sua eloquenza, l'abilità con cui prende al volo tutta una serie di soluzioni con cui "fasciare" la materia prima. Forse desta per contro qualche perplessità il tono un po' troppo ecumenico del tutto; un'enciclopedicità che - appunto - avvince, ma in fondo tocca relativamente nel profondo; l'impressione - infine - che i brani di De André si rivelino a conti fatti un pretesto, come frullati, allineati su una medesima linea poetica, che è quella di Danilo Rea, lasciando per strada qualcosa in fatto di identità globale, di specificità.
Track Listing
01. Bocca di Rosa; 02. Oona / Caro amore (Concierto de Aranjuez); 03. Il pescatore; 04. Ave Maria; 05. La ballata dell'amore cieco; 06. La stagione del tuo amore; 07. Girotondo; 08. La canzone di Marinella; 09. Highlands; 10. Carlo Martello; 11. Valzer per un amore.
Personnel
Danilo Rea
pianoDanilo Rea (pianoforte).
Album information
Title: Piano Works X: Danilo Rea at Schloss Elmau – A Tribute to Fabrizio De André | Year Released: 2010 | Record Label: ACT Music
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