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Sarah McKenzie: Paris in the Rain

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Sarah McKenzie: Paris in the Rain
Dopo il successo ottenuto con We Could be Lovers, torna Sarah McKenzie, australiana di nascita, formatasi negli USA e trasferitasi a Parigi. La sua ultima fatica artistica è un omaggio alla Ville Lumière, un album frizzante e sbarazzino, che ci restituisce l'immagine di una città romantica, che profuma d'autunno e sfuma in una dolce malinconia alternata a una colorata joie de vivre.

Il risultato, per quanto gradevole, è un po' troppo patinato per emergere dall'effetto cartolina, e, pur cantate stilisticamente bene, nelle canzoni non si avverte quella passione viscerale che avvolgeva la voce, ad esempio, di Juliette Gréco. Anche in questo caso, come accaduto con album di altre vocalist di questi anni, la base musicale di Paris in the Rain ha un ruolo marginale, di semplice supporto della voce dell'artista, e lascia da parte i virtuosismi tecnici e le atmosfere sobrie dell'autentico jazz d'autore. Inoltre, un'eccessiva presenza di strumenti a fiato sbilancia l'organicità della band, e nuoce alla varietà stilistica dell'interplay.

Fra i vari brani jazz, spicca "Embraceable You," con la chitarra di Mark Whitfield unico strumento ad accompagnare la voce della McKenzie, che per l'occasione è raddoppiata con l'effetto dell'eco; un brano lento, romantico, elegante nella semplicità dell'arrangiamento, e proprio per questo l'alchimia voce-suono sembra perfetta.

Se Parigi è l'indiscussa protagonista dell'album, non mancano tuttavia alcuni omaggi alla Vecchia Europa, con Roma, Lisbona e Londra celebrate da altrettanti brani: "When in Rome" è un ballabile su toni latineggianti, che riecheggia un po' della solarità dell'Urbe; "Tea for Two" (cui stranamente è demandata l'apertura dell'album), è un brano swing sostenuto da vivaci percussioni e un dinamico sax alto, tiepida rievocazione della compassata Londra degli anni Venti, nella sua ultima stagione vittoriana; chiude questo trittico "Triste," di Antonio Carlos Jobim, un caldo pezzo di bossa nova intriso di saudade, cui Sarah McKenzie conferisce un tocco di femminilità ingentilendone l'atmosfera.

Nel complesso, la vocalist australiana confezione un jazz allegro, ballabile, dai toni delicati come un acquerello di Jean Baptiste Barla, che però non suscita emozioni; sosta per un po' all'orecchio dell'ascoltatore, e poi si allontana come potrebbe fare un qualsiasi treno in corsa su cui non dobbiamo salire. Un album simpatico, buono per essere la colonna sonora di giovanili feste in casa, ma certamente non all'altezza di soddisfare le esigenze dei cultori del jazz, che al colore preferiscono la sostanza del pensiero.

Track Listing

Tea for Two; Paris in the Rain; One Jealous Moon; Little Girl Blue; I'm Old Fashioned; When in Rome; Triste; Embraceable You; In the Name of Love; Don't Be a Fool; Onwards and Upwards!; Day in Day out; Road Chops.

Personnel

Sarah McKenzie: vocals, piano; Reuben Rogers: bass; Gregory Hutchinson: drums; Dominick Farinacci: trumpet; Scott Robinson: alto sax; Ralph Moore: tenor sax; Jamie Baum: flute; Mark Whitfield: guitar; Romero Lubambo; nylon string guitar; Warren Wolf: vibes.

Album information

Title: Paris in the Rain | Year Released: 2017 | Record Label: Impulse!

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