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Kalle Kalima & K-18: Out to Lynch

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Kalle Kalima & K-18: Out to Lynch
Poche suggestioni tipicamente "nordiche" nel nuovo lavoro di Kalle Kalima, fulgido rappresentante di una sorta di new-age finnica, chitarrista vagamente visionario ormai da tempo residente nella sempre più attiva Berlino e innamorato quanto basta del mondo del cinema. Dopo il precedente lavoro ispirato ai film di Stanley Kubrik (Some Kubricks of Blood, divertendosi a storpiare il titolo di uno dei capolavori del jazz d'avanguardia (Out to Lunch di Eric Dolphy), ecco - con il suo quartetto K-18 - questo Out to Lynch che ripercorre lo score dell'amato/odiato filmaker americano David Lynch, celebre per il suo mondo iconoclasta che unisce drammaturgie e scenografie al limite del multimediale celebrando pittura, film, televisione, glamour, surrealismi e iperrealismi vari e tagli da dark thriller, noir e chi più ne ha più ne metta.

Ri-arrangiare l'idea di colonne sonore di un autore del genere presuppone lavorare con un'arma a doppio taglio. L'avant rock scelto da Kalima è un pelo pretenzioso anche se l'affascinante taglio "collettivo" consegnato a e da un quartetto che è già conosciuto per una ricercata e obliqua scelta eccentrica può sicuramente interessare l'ascoltatore quel tanto più raffinato. La dozzina di composizioni contenute in questo lavoro può effettivamente far filotto con il carattere filmico dei lavori di Lynch. Puzzle strutturati con discreta elaborazione ove la schizofrenia del classico racconto lynchiano è ben veicolata dai nuovi autori sonori dell'avventura. Input sicuramente moderni e atipici. Spigoli vivi che giocano continui rimandi al rock d'avanguardia e (poco) free jazz per un'esperienza certamente mistica con, furbamente inserita a metà programma, l'oasi della quasi ballad "Alvin Straight" che riesce (con la conclusiva "Frank Booth") a dare profondità all'intero lavoro, considerato nel suo insieme.

Più che musicalmente, la filosofia dolphiana è onorata proprio nella scelta di un "tempo" cinematico nel tentativo di fornire enfasi alla struttura. Frase contorta che può essere più facilmente tradotta cercando di far intuire all'ascoltatore il tentativo di Kalima e soci nel ricercare una sorta di "art-music" estrapolando le diverse essenze dell'idea filmica del visionario Lynch e la "lucida follia" del navigatore Dolphy.

Kalima è un chitarrista "sicuramente" nordico, capace di muoversi armonicamente e disarmonicamente secondo le tendenze storiche delle sue terre d'origine. Ed è indubbiamente intelligente la scelta di aver assemblato un quartetto con le peculiarità essenziali per dar forma a un progetto tanto particolare quanto questo.

Compulsivo è l'aggettivo che Tomasz Stanko mi citò parlando della musica di Kalima, quando - dopo una collaborazione - mi ritrovai a parlare di lui e dei suoi progetti. Aggiunse, ricordo, un'interessante analisi sull'uso dei semi-toni e dei micro-toni che davano al chitarrista un valore aggiunto per ciò che concerne il suo impegno nella ricerca. Sicuramente una sorta di versione "new cool," vicina a chi, dell'arte musicale, sposa meglio visioni astratte e propositive; impressioni non convenzionali di un magmatico mondo sonoro che cerca nuove strade, anche se, alla fine, nemmeno stavolta si riesce a capire chi diamine abbia ucciso Laura Palmer.

Track Listing

01. Bob; 02. The Elephant Man; 03. Mulholland Drive; 04. Laura Palmer; 05. Eraserhead; 06. Lula Pace Fortune; 07. Alvin Straight; 08. The Mystery Man; 09. Agent Cooper; 10. Sailor; 11. The Man From Another Place; 12. Frank Booth.

Personnel

Kalle Kalima (chitarra elettrica e percussioni); Mikko Innanen (sax alto e baritono, flauti e percussioni); Veli Kujala (fisarmonica a quarti di tono e percussioni); Teppo Hauta-aho (contrabbasso, percussioni e "porte").

Album information

Title: Out to Lynch | Year Released: 2013 | Record Label: TUM Records


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