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Johnny Fourie: Once Upon a Time

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Johnny Fourie: Once Upon a Time
Johnny Fourie è un chitarrista bianco sudafricano ingiustamente poco conosciuto che ha lasciato questo pianeta sempre più turbolento verso fine agosto 2007, alla bella età di 70 anni. Era infatti nato il 18 maggio 1937 a Postmansburg, nel distretto di Hay che si trova nella parte occidentale del paese che se ne sta in fondo al continente africano, non molto lontano dalla confinante Namibia.

Attivo da prima nella zona di Johannesburg, si trasferì a Londra nel novembre del 1961 e cominciò lentamente a inserirsi nel circuito dei bar e dei ristoranti che proponevano musica dal vivo. L’ascolto dei dischi già da ragazzino in Sudafrica gli aveva fatto consocere ed approfondire il lavoro di grandi chitarristi come Barney Kessel, Oscar Moore, Johnny Smith e Mundell Lowe. La possibilità di incrociare il proprio lavoro con quello degli emergenti jazzisti inglesi gli permise di affinare ulteriormente l’ottima tecnica che già possedeva.

Ovviamente non mancarono i compromessi: il suo primo lavoro consisteva nell’accompagnare un violinista dell’Est europeo in un ristorante. Per meglio entrare nel personaggio gli venne richiesto di vestirsi come Robin Hood! L’ingaggio durò poco e Johnny Fourie riuscì ad entrare nel quartetto di Ray Ellington, anche se all’inzio trovò difficoltà legate al fatto che non sapeva leggere la musica. Ma la sua ottima capacità di memorizzare gli arrangiamenti gli consentì di superare le perplessità iniziali del leader del gruppo e questa esperienza diventò fondamentale nella carriera di Fourie.

Dopo un paio d’anni con questo gruppo venne chiamato da Ronnie Scott che gli offrì la possibilità di suonare con continuità nel suo celebre locale. Il suo posto nel quartetto di Ray Ellington venne preso da John McLaughlin, già allora buon amico di Fourie. Fu proprio quest’ultimo che si prese la briga di insegnare al giovane McLaughlin gli arrangiamenti del gruppo. Il lavoro continuativo al Ronnie Scott’s Club permise al chitarrista sudafricano di conoscere molti musicisti, americani e non, di passaggio a Londra, a cominciare da Bill Evans, Jim Hall, Renè Thomas e Freddie Hubbard per finire con Stan Getz, Roland Kirk e Sonny Rollins.

L’ascolto della musica di Miles Davis e John Coltrane e soprattutto il confronto diretto con l’eccellente Extrapolation di McLaughlin, convinsero Johnny Fourie a mollare tutto e a tornare nel suo paese natale per rimettersi a studiare, dandosi come imperativo quello di abbandonare definitivamente il be-bop e gli standard. Dopo alcuni viaggi avanti e indietro con l’Inghilterra, il chitarrista si spostò a New York nel 1971 per suonare fusion. McLaughlin stava suonando con Tony Williams e con Miles e incominciava ad organizzare il suo gruppo che poi si chiamò Mahavishnu Orchestra. Ovvaamente McLaughlin diede una mano al vecchio amico, mettendolo in contatto con i musicisti che contavano. Fourie ebbe modo di lavorare con Charles Earland per l’album Intensity che vedeva presente anche il batterista Billy Cobham. Quest’ultimo suggerì il nome di Fourie a Clive Stevens per rimpiazzare John Abercrombie nel suo gruppo 'Atmospheres' e il chitarrista sudafricano rimase in questa band per un anno circa.

Fourie ebbe la possibilità di entrare nel gruppo 'Return to Forever' di Chick Corea ma gli venne preferito Bill Connors e successivamente fu bloccato da problemi di visto che lo videro addirittura espulso dagli Stati Uniti e deportato in Sud Africa nel 1974. A questo punto il chitarrista decise di rimanere nella sua terra di origine e sviluppò sempre più le sue radici africane, cercando di metterle a confronto, in un mix originale di vera e propria fusion multiculturale, con tutto quello che aveva ascoltato in giro per il mondo.

Negli anni novanta Fourie è stato anche insegnante al dipartimento jazz della Pretoria Technikon, continuando a suonare con varie band che vedevano presenti il figlio Sean e altri noti musicisti sudafricani fra i quali merita di essere ricordato il bassista Carlo Mombelli. Fourie è sempre stato un personaggio che si è tenuto ai margini della scena, mai interessato ad uscire dall’ambito musicale per invadere campi che non gli appartenevano. La sua morte a metà dello scorso agosto è stata l’occasione per molti musicisti sudafricani per riconoscere la sua importante influenza nella moderna musica del paese, attraverso l’esempio e la dedizione totale.

Nel 2003 Johnny Fourie ha avuto l’occasione di tornare sui suoi passi e infrangere il vecchio proposito, per incidere in perfetta solitudine l’album Once Upon a Time, uscito sfortunatamente poco prima della sua morte, contenente 14 brani tratti dalla tradizione jazzistica americana. È un lavoro che ce lo mostra in ottima forma da un punto di vista della tecnica esecutiva e delle scelte stilistiche, sempre appropriate e raffinate.

Quelli che Johnny Fourie ci propone come testamento spirituale sono standard battutissimi dai chitarristi da molte generazioni, ma rimangono esercizi di rilettura convincenti e piacevoli che ci fanno rituffare in un mondo ormai svanito che univa grazia e leggerezza, raffinatezza armonica e piacere della melodia. Si parte con “The Touch of Your Lips” e si arriva ad una riproposizione (non segnalata in copertina) di “Here’s That Rainy Day”, passando per “I’ll Remember You”, “I Should Care”, “Skylark”, “All The Things You Are” e altri celebri evergreen. Pezzi che grandi chitarristi come Jim Hall e Jimmy Raney hanno tenuto in repertorio per una vita.

L’approccio di Fourie è minimalista, le melodie e le armonie rimangono sostanzialmente inalterate, ma la purezza dell’esecuzione garantisce un risultate al di sopra della media. Gli standard appaiono come sospesi in una luce primordiale che li scarnifica e li assottiglia, come se fossero stati messi a seccare al sole per arrivare meglio all’essenza, all’anima, alla verità.

In qualche modo questo disco si configura come una sorta di testamento spirituale di un ottimo chitarrista che ha lasciato un segno interessante, anche se pochi, al di fuori del suo paese natio, se ne sono accorti. Un ottima occasione per conoscerlo.

Track Listing

01. The Touch Of Your Lips; 02. Love Letters; 03. I’ll Remember You; 04. Here’s That Rainy Day Again; 05. Autumn In New York/ Manhattan; 06. Our Love Is Here To Stay; 07. Goodbye; 08. I Should Care; 09. All The Things You Are; 10. Skylark; 11. It’s You Or No-One For Me; 12. Unforgettable; 13. Song For V; 14. Here's That Rainy Day (Reprise)

Personnel

Johnny Fourie (chitarra)

Album information

Title: Once Upon a Time | Year Released: 2007 | Record Label: MELT


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