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New Morning, The Paris Concert
ByNew Morning, The Paris Concert
Inakustik
(2009)
Valutazione: 2,5 stelle
Questo DVD della Inakustik presenta un concerto registrato nei primi giorni del mese di dicembre del 2006 al New Morning di Parigi, un locale ormai storico che ha visto passare sul palcoscenico grandi jazzisti, bluesmen e rocker. In questo caso il package è costituito da numerosi musicisti francesi (o comunque operanti in Francia), che amano il blues forse più che "La Marsigliese" e dai loro due ospiti famosi, che in questo caso sono i due chitarristi americani Larry Carlton e Robben Ford.
La sezione ritmica (Bernard Paganotti, Claude Salmieri, Slim Batteux e Gerard Bikialo) è decisamente all'altezza della situazione, mentre i cinque chitarristi 'ospitanti' (Francis Cabrel, Denys Lable, Claude Engel, Patrick Verbeke, Michael Jones), che sono spesso presenti più o meno contemporaneamente sul palco, lasciano un po' a desiderare: diciamo che a voler essere buoni si può apprezzare il loro grande amore per il blues, ma non si può evitare di notare la grande differenza che c'è tra loro e i due chitarristi americani. Il fraseggio di questi musicisti, noti per il loro lavoro negli studi di registrazione francesi, è sempre un po' scolastico e sfuocato. Insomma tanta buona volontà e poco più. Anche le interpretazioni vocali sono dignitose e niente più. I chitarristi di cui sopra si alternano in questo compito ma nessuno di loro pare essere particolarmente dotato come cantante. La cantante Beverly Jo Scott viene presentata al momento del suo ingresso in scena con superlativi francamente esagerati, che non trovano riscontro alla prova dei fatti.
Per fortuna Larry Carlton e Robben Ford sono presenti sul palco per almeno i due terzi dei brani del concerto. A volte addirittura assieme. E il loro solismo di grande valore porta la musica verso scenari decisamente più godibili, verso fraseggi meglio costruiti e in grado di raccontare compiutamente l'arte della chitarra blues, facendo scorrere con più grinta una musica che senza di loro appariva flebile e un po' meccanica.
I due si concedono il brano "Hand in Hand with the Blues" in duo, accompagnati solo da basso e batteria, con le chitarre acustiche in bella evidenza, in quello che certamente risulta essere il momento professionalmente più coerente del programma, anche se entrambi si fanno preferire alla chitarra elettrica che imbracciano per il resto della serata. Un altro momento ben riuscito è la calda versione di "She Belongs to Me" di Bob Dylan, posta in chiusura del concerto. In questa circostanza il palco è veramente molto affollato, ma in questo caso le cose funzionano bene e il concerto si chiude con una nota piacevole e positiva.
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