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Diego Baiardi: Moti Ondosi

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Diego Baiardi: Moti Ondosi
C'era una volta la West Coast e tanti musicisti che si spostavano da quelle parti dalla fredda e nevrotica New York in cerca di climi più temperati e di occasioni di lavoro negli studi di registrazione ed in quelli cinematografici di Hollywood. Un'occasione che ha lasciato traccia di sè con registrazioni in cui si respira un'aria più rilassata e malinconica rispetto a quello che si faceva sulla costa atlantica. Nell'Italia di oggi si è creata un'atmosfera simile, con musicisti che lavorano insieme a cantanti e gruppi di musica pop e poi fra un tour e l'altro si dedicano al jazz, portando con sè un'atmosfera tranquilla, tempi di metronomo che vanno sul medio lento...

Invece che farsi prendere dalla nevrosi della vita quotidiana, dai tempi complessi della M-Base o dalle contaminazioni in voga a New York ormai una parte dei musicisti italiani ha creato una corrente a sè nel panorama internazionale, una specie di alternativa allo smooth americano ma con le stesse pretese di atmosfere rilassate e ritmi ammorbiditi insieme ad armonie non troppo complesse.

Sul questo disco di Diego Baiardi la formazione scelta - piano, vibrafono e ritmica - può ricordare il Modern Jazz Quartet, ma con altre atmosfere. Il brano d'apertura è già un manifesto, con il vibrafono martellato in modo soffice ed il pianoforte a creare un'atmosfera elegante. È l'affermazione di adesione ad un clima, un modo di proporre il jazz che non lascia dubbi sulla denominazione di origine. Una cifra stilistica che prosegue per l'intero album, attraversato dal brano di De Andrè spezzato da un lungo assolo del batterista che evita la banalità che ci si può aspettare da una tale melodia.

Altrove troviamo i richiami ai maestri di questo tipo di strumentazione: Chick Corea e Gary Burton, specie nelle due "Revenir chez moi". Bravo Dulbecco, che in un paio di brani nella seconda metà dell'album sembra guidare la session, più posato Baiano, che si inserisce in quella estetica espressiva senza fare troppo sfoggio di virtusismo pirotecnico. E brava la ritmica a rendere coerente l'insieme ed a fare dell'album, pur con cose ormai conosciute da tempo, un'espressione compiuta di quella che è diventata una corrente del jazz contemporaneo. Mancano i fiati o la chitarra elettrica, fortunatamente, verrebbe di dire: il manierismo, così come fu per il genere West Coast, è sempre in agguato dietro l'angolo...

Track Listing

01. La Première (D. Baiardi) - 7:49; 02. Le tour (D. Baiardi) - 6:05; 03. Le pas du chat (D. Baiardi) - 6:28; 04. La canzone di Marinella (F. De Andrè) - 7:05; 05. Gouts de pluie (D. Baiardi) - 6:33; 06. Gil (D. Baiardi) - 6:47; 07. Sus (D. Baiardi) - 6:01; 08. Anna (D. Baiardi) - 5:49; 09. Revenir chez moi (D. Baiardi) - 2:36 10. All the Things You Are (Hammerstein/Kaper) - 5:18; 11. Revenir chez moi 2 (D. Baiardi) - 2:48.

Personnel

Diego Baiardi (piano); Andrea Dulbecco (vibrafono); Riccardo Fioravanti (contrabbasso); Stefano Bagnoli (batteria).

Album information

Title: Moti Ondosi | Year Released: 2011 | Record Label: NuBOP Records


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