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Zlatko Kaućić Quintet: Morning Patches
ByLa musica, interamente improvvisata e suddivisa in dieci brani corrispondenti a esigue pause del concerto, si caratterizza per l'intimismo della ricerca, esaltata dalla sonorità offerta dall'ambiente e dalla cangiante frammentazione dell'organico, i cui cinque componenti si alternano in un dialogo che li vede solo raramente interagire tutti assieme. Le diverse voci emergono così in modo estemporaneo dallo sfondo dei "ground sounds" di Kaućićun variegato set di percussioni e oggetti, includente anche uno zithar elettrificatoche le dirigono e ne supportano l'amalgama. Materico e propulsivo il suono del contrabbasso della Bolognesi, lirico e profondo quello del clarinetto basso di Colonna, più astratta e spigolosa la voce dei sax di Cirera, infine sempre sorprendenti gli interventi di Moore, spesso sotto forma di pennellate sonore dai colori inattesi ma ogni volta mirabilmente opportuni.
Ne scaturisce un lavoro che gioca sui contrasti timbrici, sugli incastri dei fraseggi, sulle invenzioni nelle risposte, e chepur nella sua segmentata imprevedibilitàsuona disteso e nitido tanto nei suoni, quanto negli sviluppi, aspetti che ne rendono l'ascolto immediato e godibilissimo.
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