Schweizer Holz Trio: Love Letters to the President

Un lavoro dove i tre protagonisti si pongono, ostinatamente, l'obiettivo di scardinare gli schemi sfidando le leggi metriche e armoniche, camminando nel vuoto (non c'è una sezione ritmica a "riempire" il fondo) appesi a un filo esile, ma al contempo resistentissimo.

Un album da prendere con le dovute precauzioni, da interpretare se vogliamo come un viaggio senza meta, dal momento che le prime note in assonanza si incontrano alla terza traccia (dopo un buon quarto d'ora di ruggini sonore), in quella "Letter III" che somiglia a un lamento solenne e liberatorio. Il trio compie il passo più lungo in "Rain Upon Your Heart," una composizione labirintica dove echeggiano onomatopee in stile Ummagumma e compaiono figure inquietanti, da far impallidire gli Area più sperimentali. A complicare ulteriormente la situazione ci si mette anche Omri Ziegle con le sue "liriche istantanee": linee vocali improvvisate, sparse qua e là, dissennate e vagamente funeree.

Se non siete avvezzi a certe sonorità, permetteteci un consiglio: resistete al primo ascolto, munitevi di pazienza e andate avanti senza timore, solo in questo modo avrete la possibilità di percepire l'intenzione dello Schweizer Holz Trio. Altrimenti, cambiate direttamente canale.

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