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Paolo Botti La Fabbrica dei Botti: Lomax Lives!

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Paolo Botti La Fabbrica dei Botti: Lomax Lives!
Nel 2015, in occasione del centenario della nascita del grande etnomusicologo Alan Lomax, Paolo Botti gli dedicò un album al quale pensava da molto tempo, essendo sempre stato il ricercatore statunitense uno dei punti di riferimento della sua formazione e crescita artistica. In quel disco il multistrumentista romano proponeva una ventina di brani di Lomax eseguendoli con organici diversi, ora presentandoli in modo filologico, ora rielaborandoli a proprio modo. Dopo cinque anni esce questo nuovo lavoro dedicato a Lomax, stavolta tutto interpretato dal nonetto, La Fabbrica dei Botti, presente in due brani nel primo album su Lomax e con la quale aveva già realizzato anche un altro disco omonimo, sempre nel 2015 e per la medesima etichetta.

Il lavoro è suddiviso in quattro medley che a loro volta riuniscono tre brani ciascuna, quasi tutti provenienti dalla collezione dell'etnomusicologo statunitense. Solo tre sono originali scritti da Botti, la suggestiva "Work Song," "Italian Waltz" e "Calypso"; anche questi, comunque, ben si integrano con il materiale proveniente dalla library di Lomax—non a caso, visto che anch'essi prendono a spunto elementi di alcune sue registrazioni per poi svilupparli.

Marcata la varietà delle scelte, pur in una prevalenza di folk americano: troviamo infatti brani folk irlandesi, spagnoli, italiani, haitiani, ma anche un brano di Jelly Roll Morton—del quale com'è noto dobbiamo proprio a Lomax una fondamentale documentazione—e uno di Muddy Waters, il celebre "I Can't Be Satisfied" che apre il disco "col botto," si potrebbe dire, vista la sua forte dinamicità e la presenza prima di un'introduzione di Botti al dobro, poi di uno strepitoso e prolungato assolo del sax tenore di Edoardo Marraffa. Un clima che torna più volte, per esempio nei tradizionali "Old Joe Clark" (dal quale negli anni Settanta è poi scaturito "Sex & Drugs & Rock & Roll" di Ian Dury, autentico jingle di una generazione), nel quale spicca tra gli altri il trombone di Tony Cattano, e "See See Rider," interpretato prima dalla voce da Tito Mangialajo Rantzer, poi dal contralto di Dimitri Grechi Espinoza. Ma anche la citata "Work Song" rimane su quelle atmosfere: aperta dalla tromba sordinata di Gabriele Cancelli, conclusa da un solo del contrabbasso di Mangialajo Rantzer, è attraversata da un raffinato lavoro timbrico della fisarmonica di Mariangela Tandoi (sempre originale il suo modo di interpretare lo strumento) e della batteria di Zeno De Rossi.

Altrove l'atmosfera è assai diversa, come nel caso di "Como las proprias rosas," classico brano popolare spagnolo, o de "La solfatara," italiano ma anch'esso dai colori spagnoleggianti, nel quale svetta di nuovo Cattano. "The Pearl" di Roll Morton e il conclusivo, corale e divertito "Calypso" hanno invece un andamento leggero e festoso. Detto di molti dei protagonisti, una nota particolare spetta al leader, impegnato a una molteplicità di strumenti e più volte centrale alla viola e al dobro, e a Enrico Terragnoli, importante alla chitarra nelle strutture e protagonista di vari brani con il banjo.

Disco di ascolto gustosissimo, di sapore squisitamente jazzistico e che con ciò dimostra quanto questa musica sia radicata nel folklore di qualunque origine culturale e geografica.

Album della settimana.

Track Listing

Lomax Medley I: I Can’t Be Satisfied; Bean Phaidin; Comos las proprias rosas. Lomax Medley II: Work Song; The Cockoo; Merengue. Lomax Medley III: Old Joe Clark; La solfatara; The Pearls. Lomax Medley IV: Italian Waltz; See See Rider; Calypso.

Personnel

Album information

Title: Lomax Lives! | Year Released: 2019 | Record Label: Caligola Records

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