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Live in Sweden 1987

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Johnny Winter
Live in Sweden 1987
MVD Visual
2016
* * * *

C'era la neve a Stoccolma, a gennaio del 1987. E questa non è certo una novità. Ma nella capitale svedese c'erano anche Johnny Winter e il suo trio, senza dimenticare che a sorpresa era stato coinvolto per l'occasione anche un ospite prestigioso come Dr. John, all'anagrafe Malcolm John "Mac" Rebennack, pianista che sa essere raffinato ed elegante ma anche diretto e terribilmente sapido, quando e quanto serve. Una vera leggenda per la musica americana derivata dal blues, come del resto si può dire di Johnny Winter.

Come si diceva, era l'anno di grazia 1987 e la televisione svedese aveva organizzato questo concerto negli studi della Sonet, con la opportuna presenza, tanto per scaldare l'ambiente, di un pubblico composto da un centinaio di persone, pronte ad applaudire il blues torrenziale dell'albino più famoso della storia del rock profondamente corroso dal blues. Dopo tre brani tiratissimi eseguiti in trio, tanto per gradire, l'ospite sopra citato entra in scena e aggiunge il suo pianoforte profumato di blues nella variante barrelhouse del golfo di New Orleans, profumata di piccoli aggiustamenti barocchi e lievi ridondanze che non tolgono nulla all'energia dirompente del trio del chitarrista texano, aggiungendo invece nuove essenze inaspettate ed esotici sapori. Senza dimenticare l'aggiunta di una piacevole ironia che salta fuori soprattutto nelle performance vocali a due voci. Al basso e all'armonica troviamo il fedelissimo John Paris e alla batteria picchia duro il bravo Tom Compton. Altri tempi, altre storie, altri tour, altre emozioni. Emozioni che purtroppo non potremo più vivere in diretta, visto che nel 2014 Johnny Winter se n'è andato a suonare la sua chitarra nei pascoli del cielo.

Le riprese della televisione svedese sono molto buone e il video non risente affatto dell'effetto temporale: anche se sono passati quasi trent'anni da quel giorno, tutto è ancora fresco e godibile, pur con le inevitabili sbrodolature e gli inevitabili eccessi che il rock aveva reso praticamente obbligatori negli anni ottanta. Si veda per esempio, a questo proposito, il momento quasi circense che si innesca verso la fine del concerto, con Johnny Winter impegnato a suonare il basso di John Paris che a sua volta suona la chitarra di Winter. Ovviamente lo fanno senza scambiarsi gli strumenti, visto che diventerebbe troppo facile, ma suonando invece uno nei panni dell'altro e viceversa. Comunque la si voglia interpretare, questo DVD ci regala un'ora di musica straripante che farà certamente sciogliere anche la neve scandinava.

Il repertorio mischia brani originali di Johnny Winter con cover solidissime come "Jumpin' Jack Flash," rubata agli amici inglesi che si fanno chiamare The Rolling Stones. Per non parlare di brani scritti da eroi storici del blues come Muddy Waters e Willie Dixon, per esempio. Non mancano le citazioni nascoste dentro ai brani, a cominciare da quelle che fanno riferimento ad altri amici inglesi: i Cream di Eric Clapton. Per la gioia degli appassionati collezionisti di rarità, alla fine di questo DVD, troviamo come bonus una bella versione del classico "Prodigal Son" registrata in studio nel 1972, ben quindici anni prima del concerto scandinavo. Quindici anni che nelle storie parallele del rock e del blues rappresentano una sorta di salto di era geologica.

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