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Joëlle Léandre, Elisabeth Harnik, Zlatko Kaučič: Live In St. Johann
ByStiamo parlando della contrabbassista francese Joëlle Léandre, della pianista austriaca Elisabeth Harnik e del batterista sloveno Zlatko Kaućić, qui ripresi dal vivo sul palco dell'Alte Gerberei di St. Johann in Tirol per l'ARTACTS Festival, il 3 marzo 2023. Dei tre musicisti potremmo ricordare alcuni incontri precedenti, come Tender Music (Trost, 2018) tra la pianista e la contrabbassista, One Foot in the Air (Not Two, 2023) tra la pianista e il batterista, Beauty/Resistance (Not Two, 2021) tra quest'ultimo e la contrabbassista. Qui essi sviluppano un sontuoso dialogo operando sui loro strumenti in molteplici modi, spesso atipici, e valorizzando magnificamente le loro differenze, che divengono nell'atto creativo una ricchezza atta a renderne compiuto ed esaustivo l'esito.
Le cinque parti di cui si compone il lavoro hanno durata e clima molto diversi tra loro e questo rende il disco ancor più avvincente. La prima è la più lunga, più intensa e anche più varia. L'avvio, paritetico, è un arioso agglomerarsi di suoni, con il piano e la batteria che compensano con suoni limpidi il lavoro scuro dell'arco sulle corde del contrabbasso. Ma in seguito è la Léandre a guidare le danze, ora percuotendo le corde, ora producendo stridii acuti, ora modulando espressivamente il suono, quasi obbligando le risposte dei compagni. Lasciato spazio a un solo del piano, è ancora la contrabbassista a condurre con un furioso lavoro all'arco, affiancata da Kaučič, per poi accompagnarsi alla voce con una declamazione intensissima ed efficace, il cui progressivo spegnersi conduce al termine dei diciassette minuti dello splendido brano.
La seconda parte, poco più di cinque minuti, è avviata dalla batteria ed è tutta paritetica, in un crescendo dinamico che trasporta l'ascoltatore in un vortice timbrico. La terza nasce dalla mera pausa della precedente e vi è più centrale il contrabbasso, costantemente arricchito però dai suoni che Kaučič trae dalla batteria e, in seguito, da quelli che la Harnik sa trarre dall'interno del piano. La quarta si origina di nuovo da un gran lavoro di Kaučič, ma con l'ingresso di piano e contrabbasso procede poi a lungo in modo più lineare e fraseggiato del resto del lavoro, sebbene restando su un piano non idiomatico, fin quando la Harnik si prende la scena con un lungo ed efficace crescendo percussivo sulla tastiera, che porta fino alla conclusione.
L'ultima parte, presumibilmente il bis, raggiunge gli undici minuti e vede la Léandre di nuovo protagonista, prima con un lavoro sugli armonici delle corde, poi con una nuova declamazione vocale; Kaučič è tuttavia sempre presente per stemperarne l'irruenza e i suoni spigolosi, mentre la Harnik interviene a più riprese con fraseggi e sonorità nitide della tastiera, dando così corpo a un suono complessivo compatto e coerente.
Un concerto perfettamente riuscito e una registrazione che ne documenta l'esito senza pagare troppo il dazio dell'assenza della percezione visiva, cosa non scontata nelle improvvisazioni radicali; un disco che per molti aspetti l'intesa tra i musicisti, la loro complementarità artistica, la complessiva ricchezza timbrica e la coerente compattezza del suono, l'equilibrio delle dinamiche e delle forme espressive costituisce un magistrale esempio del genere.
Album della settimana.
Track Listing
Live in St. Johann 1; Live in St. Johann 2; Live in St. Johann 3; Live in St. Johann 4; Live in St. Johann 5.
Personnel
Album information
Title: Live In St. Johann | Year Released: 2024 | Record Label: Fundacja Sluchaj
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