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Wambli: Live at Guinguette

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Wambli: Live at Guinguette
A due anni dall'uscita del suo primo disco, East Indigo, il quartetto svizzero Wambli pubblica Live at Guinguette, per la connazionale etichetta Unit Records, come il precedente.

La musica di Live at Guinguette - che nonostante il titolo, è stato registrato in larga parte in studio - rivela tre diverse anime.

Vi sono brani con una forma molto semplice, fatta di pochissimi accordi, composizioni strutturate come canzoni, che si rifanno ad un certo pop inglese degli anni '60 ed esecuzioni più libere, in cui viene abbozzata qualche sperimentazione timbrica.

Dei brani più semplici ("Olu," "Frotz") piace la freschezza dei temi, che Yann Altermath esegue al sax alto con un suono arioso e controllato, per il quale si potrebbe spendere la definizione di "cool". Proprio perché la loro forma è elementare, essi avrebbero meritato uno sviluppo più coraggioso rispetto a quello che effettivamente si riscontra, in particolare con assoli meno prevedibili.

Le canzoni ("Sweet Thing," "Dream Keeper") sono invece godibili e ben scritte. Qui l'univocità dinamica, che pare una cifra espressiva del gruppo, non è affatto noiosa. Conferisce anzi alle esecuzioni un'intenzione che si adatta bene al tipo di composizione.

E' curioso che i due brani registrati in concerto ("Warning Sign" e "Blind Dog") siano anche quelli in cui il gruppo cerca di fuggire dalle costrizioni formali e di proporre qualche elemento di sperimentazione. Quasi che coesistano due personalità della band: quella controllata, piuttosto piatta delle registrazioni in studio e quella più aggressiva, propensa al free che si ascolta dal vivo.

Merita qualche parola in più l'uso che Michael Gabriele fa del piano elettrico. Egli ha sul rhodes un suono curato, è assai efficace nella scelta delle note e dosa gli effetti in modo intelligente, mai stucchevole: uno dei punti di maggior forza del lavoro. Meno riuscita la sua prova al piano acustico.

In sintesi, Live at Guinguette non convince. La direzione artistica del quartetto è ancora claudicante e sfocia in un lavoro che trasmette poco pathos, poca tensione emotiva.

Ci sono aspetti formali ed espressivi nella musica di Wambli che possono essere meglio inquadrati, approfonditi e risolti: in primis, quello della sperimentazione. Sembra che il gruppo la persegua timidamente, più per cercare di staccarsi da una forma canonica e imitare taluni gesti del free, che per una reale necessità espressiva. O magari quest'incertezza è solo il risultato provvisorio di una dialettica tra i musicisti, destinata a risolversi più felicemente nei lavori a venire.

Track Listing

1. Olu (Yann Altermath) 9.12; 2. Frotz (Michael Gabriele) 7.11; 3. Warning Sign (Yann Altermath) 8.06; 4. Sweet Thing (Yann Altermath) 4.41; 5. Dream Keeper (Yann Altermath) 6.29; 6. Blind Dog (Pierre Kuthan) 6.47; 7. Sailplanes (Pierre Kuthan) 4.44.

Personnel

Yann Altermath (sax alto, sax tenore); Michael Gabriele (pianoforte, rhodes); Manuel Linder (batteria); Pierre Kuthan (contrabbasso).

Album information

Title: Live at Guinguette | Year Released: 2012 | Record Label: Unit Records

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