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Lionel Loueke Trio al Parco della Musica di Roma
Parco della Musica
Roma
28.02.2018
Avevamo già avuto modo di apprezzare il chitarrista del Benin Lionel Loueke sui palcoscenici dell'Auditorium romano lo scorso novembre, in occasione del concerto del sestetto di Chick Corea e Steve Gadd, ma in quella circostanza non era stato molto lo spazio lasciatogli a disposizione dai due leader, per cui ci era rimasta la curiosità di rivederlo alle prese con un progetto più personale. Il suo recente ritorno a Roma alla guida di un trio completato dal contrabbassista italo-svedese Massimo Biolcati e dal batterista ungherese Ferenc Nemeth, con i quali suona dal 2000 quando erano tutti studenti al Berklee College of Music di Boston, ha fornito l'occasione giusta per soddisfare la nostra curiosità.
Nonostante il suo primo lavoro solistico risalga ormai al 2005 e da allora vanti un curriculum di collaborazioni di tutto rispetto (oltre ai citati Corea e Gadd ha suonato con Herbie Hancock, Wayne Shorter e nel supergruppo Aziza a fianco di Dave Holland, Chris Potter e Eric Harland), Loueke è ancora un chitarrista relativamente poco noto. Il concerto romano lo ha mostrato in possesso di tecnica, personalità ed espressività, con uno stile che è fortemente debitore delle sue radici africane (particolarmente evidente in alcuni dei brani eseguiti cantati in maliano), ma che ha saputo integrare con le più recenti tendenze del jazz contemporaneo, soprattutto nell'affrontare brani di elevata complessità ritmica (parlando in un'intervista del suo ultimo album Gaia ha sostenuto che in quel disco non c'è niente con un tempo di 4/4). Solo recentemente è passato alla chitarra elettrica, che suona con le dita mantenendo un tono molto morbido, e variando frequentemente i timbri dello strumento attraverso un uso moderato di effetti.
Molto attento anche all'uso delle dinamiche, sia individuali che di gruppo (bello il procedere in crescendo di "Forgiveness," brano tratto dal suo ultimo CD), in poco meno di un'ora e mezzo di concerto Loueke ha presentato una selezione di suoi brani vecchi e nuovi, ottimamente sostenuto dai compagni con i quali ha sviluppato un grande affiatamento negli anni, e ha mostrato di poter essere considerato a buon diritto una delle voci chitarristiche più personali e interessanti degli ultimi tempi, come ha potuto agevolmente constatare chi era presente.
Foto (di repertorio): Roberto Cifarelli.
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Instrument: Guitar, acoustic
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