Roberto Magris: Kansas City Outbound

Questo lavoro colma la lacuna e ci ricorda le pregevoli doti di Magris anche in quest'ambito. Il suo piano trio s'è formato negli Stati Uniti e nasce dall'incontro nel 1986 col grande contrabbassista Art Davis, durante una serie di concerti tenuti dall'artista triestino al Catalina Jazz Club di Hollywood. La collaborazione tra i due è continuata nei mesi successivi (in duo e in trio) culminando in questa session, registrata in uno studio di Kansas City nel luglio 2007. Alla batteria si alternano due strumentisti poco noti in Italia ma egualmente efficaci, Jimmy "Junebug" Jackson e Zack Albetta.

Il risultato è un piano trio di ricca tensione narrativa, capace di proporre esuberanza di feeling in percorsi eleganti e raffinati. Magris è un pianista particolarmente attento agli equilibri sonori e nel suo stile mostra d'aver coniugato, in modo personale, l'influenza dei grandi maestri della tastiera moderna, dagli anni quaranta ai sessanta.

Raffinato senso ritmico, tocco limpido e sapienza armonica sono i tratti più evidenti in una cifra espressiva che trova nell'autorevole basso di Davis il supporto ideale. L'interazione complessiva va ben al di là del semplice sostegno ritmico ed è un piacere seguire lo svolgersi dei vari brani.

Tra i più interessanti ricordiamo "Reverend Du Bop" di Andrew Hill, concepito dal pianista di Chicago come sinistro dialogo solitario, da cui Magris estrapola l'intensa, quanto implicita, liricità. Altri momenti significativi vengono dalle intense ballad "I Fall in Love Too Easily" e "A Flower Is a Lovesome Thing" ed ancora dalla serrata e fantasiosa rielaborazione improvvisata di "Bye Bye Baby".

Art Davis mantiene un ruolo di autorevole sostegno, diventando protagonista in "Darn That Dream".

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