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Yonathan Avishai: Joys and Solitudes
ByNato a Tel Aviv nel 1977, da madre francese e padre israeliano, il pianista è in Francia dal 2001. Per un decennio ha vissuto a Bordeaux, dove ha studiato musicoterapia e insegnato musica, e da sei s'è avvicinato a Parigi, prendendo residenza nella Yonne.
Le sue partnership più famose sono quelle col trombettista Avishai Cohen, amico dall'adolescenza, e col contrabbassista Omer Avital.
In questo lavoro il trio sviluppa la ricerca dell'esordio, con una musica influenzata dalla tradizione afro-americana ma incline a momenti d'astratto camerismo. Il pianismo di Yonathan ha relazioni con quello di Ahmad Jamal per la riflessiva profondità armonica, il raffinato senso ritmico e il particolare equilibrio tra note e silenzi. Come in Jamal l'approccio con gli standard è particolare: pur rispettando l'identità dei temi evidenzia il gusto per la trasformazione, ricca di spostamenti sul tempo e nuove relazioni spaziali. Ne è un esempio la rilettura di "Mood Indigo," com'era già successo nel disco d'esordio con l'altro standard ellingtoniano "I've Got It Bad And That Ain't Good."
Le composizioni originali evidenziano una particolare grazia melodica e gli sviluppi dei brani rifuggono dalla tipica sequenza tema/assoli/tema (altre caratteristiche che avvicinano il pianista a Jamal). Nel percorso musicale spiccano per ricercatezza le ballad "Song For Fanny" e "Shir Boker," il suggestivo "Tango," ispirato dall'ascolto di Ojos Negros di Anja Lechner e Dino Saluzzi. Il brano più complesso e articolato è "When Things Fall Apart," che si sviluppa per dodici minuti tra venature impressionistiche, incisivi ostinati, empatia coi partner e un magistrale controllo degli spazi.
Track Listing
Mood Indigo; Song For Anny; Tango; Joy; Shir Boker; Lya; When Things Fall Apart; Les Pianos De Brazzaville.
Personnel
Yonatan Avishai: piano; Yoni Zelnik: bass; Donald Kontomanou: drums.
Album information
Title: Joys and Solitudes | Year Released: 2019 | Record Label: ECM Records
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