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Construction Party: Instruments of Change
ByCerto, la sperimentazione improvvisativa proposta da Construction Party non risulta particolarmente innovativa; piuttosto conferma quanto siano diffuse, consolidate e ancora dense di risultati una pronuncia e una prassi improvvisativa che hanno radici diramate in varie esperienze free degli ultimi trent'anni. Comunque i quattro musicisti palesano una grande preparazione tecnica, un interplay perfettamente affiatato e una forte motivazione nello scandagliare forme ed espressioni di genuina consistenza. Ognuno di loro firma due brani: i temi semplici e gli impianti strutturali lasciano largo spazio all'improvvisazione, ora concitata e coriacea ora su andamenti più pensosi.
In ognuno di loro inoltre si potrebbero rintracciare modelli di riferimento recenti, o meglio analogie con jazzisti di poco più anziani ma già diventati dei capiscuola: Rob Mazurek, ma anche le screziate malinconie di Dennis Gonzàlez nella tromba di Forbes Graham; Rob Brown o Michael Moore, più che Tim Berne o Steve Coleman, nel contralto di Rempis; un percussionismo forse di scuola più europea che americana nel drumming materico e rumoristico di Luther Gray; Myra Melford nel pianismo bluesy, a tutta tastiera, di Pandelis Karayorgis. Al di la di questi rimandi a precedenti più o meno probanti ed evidenti, il quartetto e il disco, registrato in studio nel dicembre 2009, funzionano perfettamente.
Track Listing
1. Conic Sections; 2. Yard Dog; 3. Two-ophony; 4. Hover; 5. Fibbin’; 6. Coretto; 7. Hazy Recall; 8. Longitude-Latitude.
Personnel
Forbes Graham
trumpetForbes Graham (tromba), Dave Rempis (sax alto), Pandelis Karayorgis (piano), Luther Gray (batteria).
Album information
Title: Instruments of Change | Year Released: 2013 | Record Label: Not Two Records