Jack DeJohnette, Ravi Coltrane, Matthew Garrison: In Movement

Due figli d'arte con una pesante eredità sulle spalle ed un maestro che ha attraversato in prima fila le vicende della musica afroamericana degli ultimi cinquant'anni. È il trio che dà vita a In Movement, la solita produzione ECM tra stupore e orticaria. Tre musicisti che si mettono in gioco, perché se di nome fai Coltrane o Garrison non puoi far finta di niente.

In Movement è tutto tranne che il tentativo di rievocare il passato attraverso due dei suoi grandi interpreti. Nonostante il disco inizi proprio con "Alabama," storico brano di Coltrane padre. Basso elettrico, uso non pervasivo ma evidente dell'elettronica, una interpretazione molto aperta, sospesa e onirica del brano mettono subito le carte in tavola riguardo il rischio di propositi rievocativi.

Tra composizioni originali e standard non solo jazz, vedi "Serpentine Fire" degli Earth Wind & Fire, il trio si muove in territori ambigui a cavallo tra sonorità eteree, raffinata musica d'atmosfera, sonorità dilatate, qualche guizzo improvvisativo. Come in "Rashied," chiaro omaggio all'ultimo batterista che incise con John Coltrane e nella title track, forse il brano più interessante della registrazione, con il sax soprano di Ravi guizzante e inafferrabile sul tappeto ritmico ossessivo e inquietante creato ad arte da Jack DeJohnette e Matthew Garrison.

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