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Guano Padano al Posto Castello, Verona
Illasi, Verona
02.03.2014
Ha preso il via al Posto-Castello, il locale cult di Illasi (Verona), il tour italiano dei Guano Padano (per i dettagli clicca qui), trio formato dal chitarrista Alessandro "Asso" Stefana, dal bassista Danilo Gallo e dal batterista Zeno De Rossi.
La formazione è unica nel panorama italiano e nel giro di qualche anno ha conquistato il cuore di un pubblico dai gusti trasversali. E non poteva essere altrimenti. La loro è un'originale e accattivante sintesi tra la musica degli spaghetti western (Morricone in primis) e i generi tex-mex, country & western e surf-rock. Il tutto condito con squisita sensibilità e alta padronanza musicale.
Il pubblico del jazz conosce bene Zeno De Rossi e Danilo Gallo e un po' meno "Asso" Stefana (con De Rossi è nel gruppo di Vinicio Capossela) che ha una storia musicale assolutamente originale ed è un chitarrista strepitoso, specialista di lap steel e pedal steel guitar, kalimba, banjo e altro ancora.
Il concerto è iniziato con "Last Night" brano d'apertura anche del secondo disco del gruppo (2, Tremoloa Records) e pochi minuti dopo non sapevi più se vivere nella campagna veronese oppure fuori Durango, tra la Mesa Verde e la Monument Valley. In realtà i Guano Padano disegnano un West immaginario, sulle orme di Sergio Leone e Morricone, o meglio ancora della riproduzione di seconda mano che ne fa Tarantino nei suoi film o che ne fece John Zorn in The Big Gundown. È un gioco di scatole cinesi e di rimandi a specchio ma il risultato è irresistibile.
I brani del trio sono quasi tutti originali ma sul finale della serata abbiamo ascoltato lo splendido "Freight Train" rielaborato sull'originale di Elisabeth Cotten e il celebre "Sleepwalk" grande successo di Santo & Johnny alla fine degli anni cinquanta.
Ovviamente il concerto era privo dei grandi ospiti presenti nel disco ma i brani non hanno perso suggestione. È il caso di "Praire Fire" (nell'originale con Mike Patton o di "Gumbo" (nell'originale con Ted Reichman al piano e Gerhard Gschloessl al trombone).
Difficile scegliere tra il repertorio eseguito ma tra i momenti più singolari ricordiamo "Un occhio verso Tokyo" e il country song "Cowboys Don't Cry." Tra i più suggestivi "Zebulon" e "Nashville," con Stefana particolarmente efficace alla steel guitar. La chiusura non poteva che essere "Guano Padano," tratto dal disco omonimo.
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