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Giovanni Guidi featuring James Brandon Lewis a Firenze

Giovanni Guidi featuring James Brandon Lewis a Firenze

Courtesy Danilo Codazzi

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Giovanni Guidi—A New Day
Brillante—Nuovo Teatro Lippi
Firenze
27 marzo 2025

A New Day, ultimo progetto del pianista Giovanni Guidi, uscito su CD l'estate scorsa per l'etichetta ECM, è approdato a Firenze in formazione leggermente rimaneggiata—al contrabbasso Joe Rehmer sostituiva Thomas Morgan —conservando tuttavia l'intensità e la potenza del suono.

Il quartetto nasce dal trio che il pianista ha in piedi da una decina d'anni (alla batteria Joao Lobo), al quale si è aggiunto il prestigioso tenorsassofonista afroamericano James Brandon Lewis. Il suo ingresso ha invero modificato significativamente gli equilibri della musica, sempre quasi tutta scritta da Guidi, ma che se nel trio era tendenzialmente lirica e con la tendenza all'astratta rarefazione—come nello stile ormai maturato dal pianista—qui è cresciuta in densità e forza espressa. Il sassofonista, infatti, vi apporta la sua ben nota irruenza, il suo suono netto e potente, la sua torrenzialità negli assoli lunghi e vari, sempre però dinamicamente sostenuti. Un cambiamento che, sul palco, si è tradotto nella costruzione da parte dei quattro di un suono compatto e potente, grazie soprattutto all'incessante e mutevole lavoro di Guidi —davvero impressionante la sua costante inquietudine alla tastiera e il suo continuo agitarsi sullo sgabello—che gli ha lasciato poche occasioni di addentrarsi in ricerche timbrico-armoniche e lo ha spinto invece a operare talvolta anche con i gomiti. Un lavoro analogo hanno cercato di svolgerlo anche Rehmer e Lobo, che però sono parsi restare un po' "schiacciati" dall'esuberanza di Brandon Lewis, con il risultato che il suono complessivo, pur nella sua potenza, è sembrato un po' piatto, a momenti ripetitivo.

Dettagli, perché l'energia sonora e la varietà delle forme espressive di Brandon Lewis, assieme all'entusiasmo del pianista, traboccavano con tale poderosità dal palco alla platea, che il pubblico del teatro fiorentino ne è rimasto inevitabilmente galvanizzato, acclamando la formazione durante il concerto e richiamandola più volte sul palco al suo termine. Un successo anche per l'organizzazione, che aveva presentato un concerto di così alto livello in un teatro periferico, ma che i due anni di rilancio stanno proponendo come interessante alternativa cittadina.

Foto di repertorio.

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