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Mariasole De Pascali: Fera

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Mariasole De Pascali: Fera
Dopo una formazione classica e una serie di esperienze singolari e fuori dagli schemi, la flautista pugliese Mariasole De Pascali (clicca qui per leggere la recente intervista) approda alla prima opera a proprio nome e sforna un lavoro interessantissimo, che ha contribuito a farle ottenere il riconoscimento di miglior nuovo talento del referendum 2022 di Musica Jazz.

Fera è realizzato da un quartetto dalla strumentazione atipica, completato da alcuni storici compagni di lavoro della flautista: Giorgio Distante a tromba e tuba, Adolfo La Volpe alle chitarre elettriche (entrambi intervengono anche all'elettronica) e Lucio Miele a batteria, percussioni e vibrafono.

La grande ricchezza della tavolozza timbrica, alla quale la De Pascali aggiunge l'alternanza dei flauti soprano e alto all'ottavino e l'uso di modalità estese (soffi, canto trasposto, armonici, respirazione circolare), viene ampiamente sfruttata nel corso del lavoro, incastonando i giochi dei suoni all'interno di strutture complesse, caratterizzate da una grande variabilità di scenari e atmosfere. Tale e tanta è la ricchezza di suoni ed episodi, che è perfino difficile darne conto per iscritto. Per provarci è anzitutto necessario premettere che cotanta varietà da un lato trova ovunque un mirabile equilibrio, tale da permetterle di non apparire mai né astratta, né forzata, dall'altro—certo anche grazie a ciò—conserva sempre una fruibilità, una propria compiutezza narrativa, anche a dispetto del suo essere indubitabilmente frutto di una ricerca su territori inconsueti.

Un esempio di tale varietà ed equilibrio è già la prima traccia, "Misofonia," che si apre con una liricissima introduzione del flauto, prosegue con un episodio rumoristico di percussioni ed elettronica che poi fa da sfondo a una tesa narrazione di coppia da parte di tromba e flauto, dal gusto più propriamente jazzistico; dopo una pausa a effetto, la quieta conclusione è la ripresa del tema del flauto, stavolta accompagnato sullo sfondo. Tutto molto semplice, ma anche altrettanto bello e sorprendente. Altrove le cose procedono in modo diverso: "Questo corpo" è un progressivo aggregarsi di suoni—battiti, soffi, note del flauto, struscii —fino al tardo ingresso del vibrafono che, sullo sfondo di suoni elettronici, ne offre una conclusione quieta e lirica; per certi versi simile "Dogville," dove lo scintillare di suoni è all'insegna del contrasto tra la tuba di Distante, l'ottavino della De Pascali e il vibrafono di Miele; "Cold Grey, Cadmium Yellow"—composta da La Volpe—è l'episodio più jazzistico dell'album, caratterizzato dal dialogo tra flauto e tromba sospinto dalla chitarra, ma ha al suo centro un episodio di ascesi onirica e astratta di suoni elettronici di ispirazione contemporanea; "Cell Changes" si apre con un rilucere di note alte che s'intrecciano, a tempi variabili, e culminano prima in un duetto tra flauto e vibrafono, poi in un magma sonoro che dà spazio a un assolo rock della chitarra e a uno jazzistico della tromba. "Identica" e "Un giorno bianco" sono invece due canzoni: la prima, malinconica, è aperta da un solo della chitarra di La Volpe, proseguita dalla bella narrazione del flauto e conclusa dal progressivo ingresso di vibrafono e tromba che, con pochi interventi, la commentano in modo proprio; la seconda, che chiude mirabilmente il lavoro, è attraversata dal suggestivo canto della De Pascali trasposto al flauto, accompagnata dai suoni lievi e sospesi dei suoi compagni.

Menzioni a parte per il brano più lungo, "La cerimonia del taglio (a KKD)," e per quello che intitola l'album: il primo ospita in contrabbasso di Daniele Roccato e vede ancora una volta in scena la tuba, connotandosi così come una narrazione dai timbri scuri e profondi, qua e là stemperati dal vibrafono, che inizia sospesa e avanza con un incedere via via più deciso fino a una repentina svolta che la conduce su un terreno stilisticamente indefinibile, ma venato di lirismo; "Fera" è invece condotta in completa solitudine dalla De Pascali e mostra da un lato —come lei stessa afferma nella nostra intervista—l'origine delle idee che danno vita all'intero lavoro, dall'altro la sua notevole abilità tecnica, utilizzata però non in modo meramente virtuosistico, bensì ai fini di un'intensa comunicazione espressiva.

In conclusione, Fera è un album sorprendente per sviluppo ed esiti della musica, per la sua godibilità d'ascolto e per la capacità dei suoi protagonisti di rispettarsi reciprocamente all'interno di un tessuto privo di schemi e modelli consuetudinari. Un esempio di dove stia andando oggi la musica oltre che, ça va sans dire, una delle cose migliori ascoltate ultimamente.

Album della settimana.

Track Listing

Misofonia; Questo corpo; Cold Grey, Cadmium Yellow; Luce coatta; Fera; Identica; Dogville; Cell Changes; La cerimonia del taglio (a KKD); Un giorno bianco.

Personnel

Additional Instrumentation

Mariasole De Pascali: alto flute, piccolo; Giorgio Distante: tuba, electronics; Adolfo La Volpe: electric guitar, baritone guitar, electronics; Lucio Miele: percussions, vibes; Daniele Roccato: bass in "La cerimonia del Taglio".

Album information

Title: Fera | Year Released: 2022 | Record Label: Parco Della Musica


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