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Claudio Filippini: Facing North
Nelle note di copertina Claudio Filippini descrive il momento in cui Ermanno Basso - produttore della Cam Jazz - gli ha proposto di registrare questo disco: «era un periodo un po' turbato della mia vita, musicalmente mi sembrava che non riuscissi più a crescere». Incidere un album in trio con due musicisti di grande lavatura come il monumentale Palle Danielsson e Olavi Louhivuori, è stata dunque per il pianista abruzzese un'ottima occasione per misurare la sua ambizione, e per capire dove poter proiettare il proprio futuro. Molto lontano, verrebbe da dire, almeno a giudicare dalla musica contenuta in Facing North, un passaggio fondamentale che sancisce un ulteriore stadio di crescita di Filippini, soprattutto dal punto di vista emozionale, oltreché formale.
Il leader prende per mano il trio già nelle note d'apertura di "Nothing to Lose," e lo trascina attraverso territori sonori abbelliti da pochi ma determinanti elementi, che possono essere rappresentati da un solo di Danielsson carico di vibrazioni, come quello che apre "Scorpion Tail," o da un passaggio sui piatti di Louhivuori. Filippini snocciola melodie servendosi di un tocco cristallino, a tratti trasparente e in certi momenti deciso nel ribadire la sua presenza all'interno di un meccanismo dinamico che a tratti percorre binari espressivi in perfetto equilibrio. I tre parlano lingue diverse, ma si intendono a meraviglia sia sugli spartiti originali portati negli Bauer Studios di Ludwigsburg da Filippini, sia in quelli del sapere comune, come in "Chasing Pavements," il brano che ha proiettato la cantante Adele al successo mondiale.
L'ascolto si risolve in melodie cantabili e di grande respiro, come quelle racchiuse nella conclusiva "Modern Times," che rimangono in mente in maniera discreta, come la musica contenuta in questo lavoro, splendidamente cesellata con intensità rara.
Personnel
Album information
Title: Facing North
| Year Released: 2013
| Record Label: CAM Jazz
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