Daniel Studer: Extended II For Strings & Piano

In questo live zurighese del novembre 2021 "i musicisti—veniamo informati—sono disposti intorno al pubblico: il pianoforte al centro, il violoncello davanti a sinistra, il violino davanti a destra, la viola dietro a sinistra e il contrabbasso dietro a destra. Per ottenere l'impressione spaziale più accurata della stanza, la registrazione binaurale dovrebbe essere ascoltata in cuffia."

Premesso ciò, questo ambizioso lavoro del sessantatreenne bassista Daniel Studer, lui pure zurighese, vissuto fra i venti e i trentaquattro anni a Roma (collaborando fra gli altri con Giancarlo Schiaffini), si pone a un crocevia in cui libera improvvisazione e tracciati accidentati, talora persino attoniti, trasognati, di matrice squisitamente cameristico-contemporanea s'incontrano e s'intrecciano evitando particolari steccati, in un fluire (peraltro abbastanza relativo, almeno nell'accezione più usuale del termine) che non sembra porsi particolari mete, se non quella di scorrere, attorcigliata su se stessa o più rilasciata (le fasi silenti o quasi non mancano di certo), arrivando a un dunque che tale, di fatto, non è.

Una musica da ascoltare con concentrazione e una punta di complicità. Per il bene (e il giovamento) di tutti.

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