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Hans Tammen - Alfred 23 Harth - Chris Dahlgren - Jay Rosen: Expedition

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Hans Tammen - Alfred 23 Harth - Chris Dahlgren - Jay Rosen: Expedition
Può la completa libertà d’espressione trasformarsi paradossalmente in un vincolo limitante? È possibile che l’estenuate ricerca della radicalità e dell’originalità nell’improvvisazione sia divenuta uno stereotipo? Che la destrutturazione del linguaggio musicale sia giunta ad un punto di non ritorno, o meglio, ad un punto di saturazione naturale?

Forse non c’è soluzione univoca o verità assoluta che possa rispondere alle opinabili (molto opinabili) domande sopra esposte. Forse dipende dal musicista, dall’ascoltatore, dal contesto, dalle intenzioni, dal rigore espressivo e, soprattutto, dalla lucidità di chi si spinge, o tenta di spingersi, per l’ennesima volta al di là delle regole e al di sopra delle prassi consolidate.

Certo è che la trasgressione in arte è da sempre soggetta ad un repentino fenomeno di omologazione e da qui alla convenzione il passo è breve.

Tutto questo preambolo epistemologico per giungere ad una conclusione assolutamente prosaica: l’ascolto di Expedition si è rivelato noioso.

Noioso perchè di musica scioccante e sconvolgente comincia a circolarne davvero troppa (prima o poi finiranno le regole da infrangere: e quando no ci saranno più convenzioni da trasgredire, che faremo?). Noioso perchè non basta dannarsi l’anima e suonare (bene, ovviamente, visto il calibro dei personaggi coinvolti) come delle furie per sorprendere e stuzzicare l’orecchio di chi sta ascoltando. Noioso perchè la formula del “è difficile e spigoloso, ma lasciatevi travolgere e seguite il flusso” comincia ad essere abusata e troppo spesso viene sbandierata come foglia di fico per nascondere la mancanza di lucidità, incisività, senso della misura e, concedetemelo, fascino. Noioso perchè, lo ripeto per l’ennesima volta, c’è una bella differenza tra l’esibirsi dal vivo e incidere un disco.

E così, nonostante i proverbiali passaggi degni di nota, la formula proposta da Tammen, Harth, Dahlgren e Rosen (quattro menti in fermento a cavallo tra free e avanguardia) ha il sapore stantio dell’inutile iconoclastia, del coltello piantato nel cuore di un corpo già freddo. Che il disco poi esca sotto l’egida (ESP) di chi in passato ha tanto contribuito alla liberazione del linguaggio improvvisato, rende il tutto ancora più ironicamente significativo.

Gli idoli sono già stati abbattuti da un pezzo e, tra uno sbadiglio e l’altro, mi viene in mente che libertà fa rima con banalità.

Visita i siti di Jay Rosen, Chris Dahlgren, Alfred 23 Harth e Hans Tammen.

Track Listing

1. Setting Out with Aggressive Intent - 6:33; 2. Taken at a Leisurely Pace - 4:49; 3. Many Have Passed Rigorous Courses - 4:51; 4. A Considerable Amount of Time and Distance - 3:43; 5. Retained Notions of Speed and Purpose - 6:46; 6. A Brief Pleasure Trip - 7:55; 7. From One Place to Another - 5:43; 8. A Long Trip by Water - 4:16; 9. A Place That Has Emotional Significance - 5:23; 10. Returning to the Place Where It Began - 9:03. Tutte le composizioni sono di Tammen/Rosen/Dahlgren/Harth.

Personnel

Hans Tammen
guitar

Hans Tammen (chitarra elettrica); Alfred 23 Harth (sax tenore, clarinetto basso); Chris Dahlgren (contrabbasso); Jay Rosen (batteria).

Album information

Title: Expedition | Year Released: 2007 | Record Label: ESP Disk

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