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Enrico Intra - Roberto Fabbriciani: Sound Project
BySound Project
Limen
(2008 - distr. Sound & Music)
Valutazione: 3 stelle
Non si saprebbe come lodare l'intento sotteso a un'iniziativa come quella dell'Associazione Culturale Limen, da sempre attenta alla ricerca sonora odierna (con la documentazione del lavoro di compositori quali Francesco Galante, o di esecutori del calibro di Enzo Porta e Ciro Longobardi), che inaugura, con la partecipazione di Enrico Intra e Roberto Fabbriciani, la collana di DVD dal titolo "Duets," mirante a indagare i rapporti, non sempre facili, fra la musica contemporanea "colta" e il jazz italiano.
Sulla scorta di un meritorio impegno divulgativo (al quale si collega il progetto di web tv gratuita, con la partecipazione di solisti come Fabrizio Baglini, Alfonso Alberti e Roberto Prosseda tra gli altri), si rivelano assai utili alla comprensione dei materiali proposti i contributi di Luigi Pestalozza e Maurizio Franco, musicologi di chiara fama nei rispettivi settori, ma in grado di attraversare senza troppi paludamenti accademici la soglia ("limen," appunto), divenuta del resto sempre più labile, che li separa.
Illuminante e condivisibile la riflessione svolta dai due studiosi sull'importanza assunta dal suono - intenso come flusso, energia, sostanza vivente - nella ricerca musicale degli ultimi decenni, su entrambi i fronti presi in esame, facendo premio sulla complessità dell'organizzazione formale.
Spetta a Enrico Intra e a Roberto Fabbriciani (già incrociatisi discograficamente per Le Case di Berio, pubblicato nel 2005 dal pianista milanese) conferire concretezza ai concetti espressi, forti di una maturità artistica che nel corso degli anni ha attinto linfa vitale da diverse fonti.
Così, Intra trasfigura la forma del ragtime in una rapsodica elaborazione tematica, portandone alle estreme conseguenze la componente percussiva mediante l'uso del cluster e la sollecitazione della cordiera, ovvero interpreta con grande libertà il blues e la ballad con un melodizzare carico d'inquietudine.
Non è da meno Fabbriciani, padrone assoluto del flauto in tutti i suoi registri (incluso quello iperbasso, che raggiunge frequenze profondissime), abile nelle composizioni di Nono, Maderna e Guarnieri a rendere le più minute sfumature del colore, in un continuum sapientemente stratificato.
Sebbene nel brano che li vede compresenti i due protagonisti stentino a trovare un'autentica empatia, rimanendo ciascuno ancorato ai propri stilemi, l'incontro - benché per via indiretta - tra i generi può dirsi riuscito (meglio, in ogni caso, di qualsiasi, deleteria, contaminazione) suscitando grande curiosità per le uscite successive, che coinvolgono Mauro Negri, Franco Cerri, Elena Casoli e altri musicisti di rilievo.
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