Home » Articoli » Multiple Reviews » Due esempi di flamenco moderno

Due esempi di flamenco moderno

By

View read count
A differenza di altri generi musicali a forte caratterizzazione geografica come ad esempio il tango, il flamenco ha sempre mantenuto una propria forte specificità che ne ha ostacolato la contaminazione con altre forme. Nel jazz è stato impiegato di rado, e quasi sempre in funzione coloristica in ambiti perlopiù orchestrali come nel classico Sketches of Spain di Miles Davis e Gil Evans o nel più recente Jazzpaña di Vince Mendoza. Ma quello che è lo strumento principe del flamenco, la chitarra, quasi mai è riuscito a svincolarsi dalla rigidità delle regole compositive e interpretative che ne costituiscono gli stilemi fondamentali, nonostante alcuni tentativi (da parte soprattutto di Paco de Lucia) di mescolare la tecnica strumentale del flamenco con l'improvvisazione jazzistica.

Due lavori recentemente pubblicati da parte di altrettanti chitarristi ripropongono questo tema, attualizzandolo. Vediamoli in dettaglio.

Jean-Pierre Chassé

Pilgrim of the Strings

Productions de l'Onde

Valutazione: 3 stelle

Jean-Pierre Chassé è un chitarrista canadese (classe 1956) proveniente dal mondo del jazz e della musica improvvisata, che a un certo punto ha scoperto il flamenco, formando un duo concertistico con un altro chitarrista canadese, Michael Laucke. Dopo alcuni anni di lontananza dalle scene ritorna con questo CD che testimonia la sua passione per il flamenco, ma anche per altre forme di world music che ha voluto approfondire. La tecnica flamenca pervade tutto il disco, anche se le atmosfere musicali sono più variate. Il flamenco domina in particolare i primi due titoli, ma non mancano omaggi al Giappone ("Ishindenshinun"), e alle proprie origini jazzistiche nei conclusivi "Atoll das rocas" e soprattutto "Bop's memories".

Se la tecnica strumentale e il suo impiego sono fuori discussione, quello che manca a Chassè è una certa linearità nelle composizioni, che appaiono troppo spesso eccessivamente frammentate proprio a causa dell'utilizzo degli stilemi del flamenco, inseriti a volte in maniera un po' forzata e al di fuori di uno sviluppo musicale coerente e continuo. Non a caso, i brani più riusciti sono quelli dove il flamenco rimane in secondo piano, come "Ishindenshinun," il che sembrerebbe confermare la difficoltà di questo stile a legarsi con altri. Rimane comunque un lavoro interessante, spesso molto piacevole, e non privo di originalità, sicuramente da ascoltare.

José Luis Montón

Solo Guitarra

ECM

Valutazione: 4 stelle

Il catalano José Luis Montón (classe 1962) compie invece il percorso inverso. Attivo da sempre e quasi esclusivamente come chitarrista di flamenco, deve all'intuizione di Manfred Eicher (che ne riconosce le potenzialità nel corso della seduta di registrazione dell'album Arco Iris della cantante marocchina Amina Alaoui, cui Montón ha partecipato) la possibilità di incidere in piena libertà un lavoro che guardi oltre il flamenco. La musica andalusa rappresenta infatti il punto di partenza (assieme alla chitarra classica e al barocco, qui sintetizzato in un'aria ispirata da una di Bach) per un viaggio alla scoperta delle proprie potenzialità espressive, non sempre realizzate dai suoi interpreti.

La chitarra di Montón incanta col suo dispiegarsi fluidamente lungo una serie di melodie sinuose, inconfondibilmente legate al paese d'origine, ma capaci di trascendere il genere da cui prendono vita per trasfigurarsi in un'espressione musicale pura che incarna al massimo grado l'anima della chitarra spagnola. Solo l'ultimo brano si concede un ritorno esplicito al flamenco, introducendo brevemente l'uso del canto (che caratterizza il genere ancora più del suo strumento principale) in un disco altrimenti completamente strumentale.

Il grosso merito di Montón è quello di aver saputo evitare le insidie del genere, svincolandosi dai trucchetti strumentali più ovvi per pervenire a un'espressività autentica e senza compromessi di sorta, resa ancora migliore dalla scorrevolezza che l'autore sa dare all'articolazione del discorso musicale, per un lavoro che si aggiunge con pieno merito all'elenco delle grandi opere per chitarra del catalogo ECM.

Elenco dei brani:

Pilgrim of the Strings:

01. Passage to Europe - 5:01; 02. Lo Màs importante es vivir - 9:45; 03. The Other Side of Eyes - 5:04; 04. Narmadà Ka Pani - 8:19; 05. Ishindenshinun - 6:37; 06. Pas à pas - 6:01; 07. Los ùltimos pajaros - 4:28; 08. Atoll das rocas - 4:58; 09. Bop's Memories - 8:10.

Solo Guitarra:

01. Rota - 5:52; 02. Espanola - 5:07; 03. Son & Kete - 3:53; 04. Air (Based on J.S. Bach's "Air") - 3:30; 05. Altolaguirre - 2:50; 06. Con Permiso - 4:51; 07. Al Oido - 4:39; 08. Conclusion - 5:49; 09. Detallitos - 4:58; 10. Hontanar - 5:21; 11. Tarareando - 5:57; 12. Piel Suave - 4:52; 13. Te He De Querer Mientras Viva - 1:28

Musicisti:

Pilgrim of the Strings:

Jean-Pierre Chassé (chitarra acustica).

Solo Guitarra:

José Luis Montón (chitarra classica).

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Bitter Orange
Emma Smith
Frush
Luc Houtkamp
The Blues Around Us
Chano Domínguez, Ethan Margolis

Popular

Life Eats Life
Collin Sherman
Hold On
Mark Winkler

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.