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Massimo De Mattia Suonomadre: Domicide

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Massimo De Mattia Suonomadre: Domicide
Meno "arrabbiato" e concitato del passato, ma sempre vivo, creativo e sorprendente, il quartetto Suonomadre del flautista Massimo De Mattia esce con un nuovo lavoro totalmente improvvisato, Domicide (Aut Records).

A differenza dei precedenti Riot ed Etnoshock, editi da Caligola, questo nuovo lavoro è registrato in studio e forse proprio per questo sono maggiori i momenti in cui gli intrecci timbrici si fanno più riflessivi e le dinamiche meno accentuate rispetto al passato. Inoltre, qui l'elettronica esce di scena e tutta la tessitura avviene in acustica, cosa che a parere di chi scrive permette di apprezzare ancor più le qualità dei singoli. Ma la cifra è la medesima che contraddistingue la formazione fin dai suoi esordi: imprevedibilità, urgenza espressiva, dialogo serrato, sviluppati nella quasi totale assenza di materiale lirico e melodico, senza però che si perda mai il filo di una narrazione in filigrana.

All'ascolto, il primo e più importante effetto del parziale cambiamento di rotta della formazione è la sensazione un ulteriore rafforzamento del senso della forma. E se questo può essere considerato relativamente semplice in un brano estremamente breve (un minuto e quarantasei, introdotti da una declamazione vocale di Zlatko Kaućić) come quello iniziale —"Tristan," palese dedica al violoncellista Tristan Honsinger, a lungo vissuto a Trieste e perciò figura importante per tutti i musicisti del quartetto —, lo è meno in altri di maggiore lunghezza, tutti però nello stesso modo perfettamente compiuti. Perfino "Circular Conversation," che supera gli undici minuti, conserva una perfezione formale a dispetto dell'assenza di una vera e propria "struttura": aperto dall'inquieto peregrinare del flauto sul fitto tambureggiare di pianoforte e batteria, prima s'impenna progressivamente in intensità e tempo, poi si spegne lentamente in un rarefatto e bellissimo assolo del vibrafono di Luigi Vitale; l'intensificarsi del suono di quest'ultimo favorisce prima l'ingresso nervoso del pianoforte di Giorgio Pacorig, poi quello più materico di Kaućić, infine il rientro del flauto, che narra con libertà, in modo incisivo ma lieve, il concludersi della storia.

Particolarmente sospesa e meditativa è "Additional Landscape," aperta dai suoni quasi animali del flauto, proseguita dal risuonare di singole note del piano e del vibrafono, striate prima da stridori e poi dall'aritmico suono della batteria, che assieme accompagnano il flauto, che ha qui un gusto lirico. Ma andamento riflessivo ha anche "Aspersion," che qua e là s'impenna, ora con i guizzi del flauto, ora con il lavoro sulle corde del piano, ora con le invenzioni percussive di Kaućić, ma resta comunque su tempi e dinamiche contenute, su un mood pensoso.

Quasi tre quarti d'ora di musica dai suoni nitidi e sempre perfettamente leggibile, alla quale l'imprevedibilità datale dall'essere realizzata all'impronta dona la possibilità di darle a ogni ascolto un senso diverso. Poco da dire sui suoi autori, tra i migliori interpreti del loro strumento, se non che tutti partecipano alla creazione in modo paritetico e nessuno sarebbe sostituibile se non mutando drasticamente il risultato.

Album della settimana.

Track Listing

Tristan; Domicide; Lessness; Knot; Additional Landscapes; Circular Conversation; Aspersions; Commonplace.

Personnel

Additional Instrumentation

Zlatko Kaućić: voice, percussions; Luigi Vitale: marimba, percussions.

Album information

Title: Domicide | Year Released: 2024 | Record Label: Aut Records

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