Deep Art Men: Deep Art Men

Non è solo l'appartenenza professionale dei musicisti (tutti insegnanti al Conservatorio Pedrollo di Vicenza) il motivo di questa formazione. I cinque protagonisti del jazz italiano si frequentano da tempo e condividono simili coordinate espressive: un fresco e ispirato modern mainstream, di chiara impronta melodica. Dopo varie esibizioni live, nell'aprile 2107 è venuto il momento di documentare il progetto che è stato pubblicato poche settimane fa.
L'album consta di dieci composizioni originali, scritte dai componenti il quintetto più una ("Tonolulu") del pianista e compositore Federico Benedetti. Brani che alternano incalzanti up-tempo, momenti danzanti e liriche ballad dispiegando un variopinto uso delle dinamiche e lasciando ampio spazio agli interventi personali. Il tratto che li accomuna è di non perdere mai freschezza espressiva e identità melodica.
Per magistero timbrico e ispirata eloquenza, Pietro Tonolo è uno dei grandi sassofonisti italiani; per quanto riguarda il pianoforte analoga considerazione va fatta per Paolo Birro, musicista armonicamente raffinato, volutamente non spettacolare, sempre attento all'equilibrio sonoro; Michele Calgaro è un chitarrista dalla sonorità pastosa e dalla fantasiosa articolazione ritmico-melodica; Salvatore Maiore e Mauro Beggio costituiscono una sezione ritmica sempre insinuante e fantasiosa.
Difficile scegliere tra i vari brani, tutti molto belli. Le mie personali preferenze vanno ad "Airport," un variopinto brano di Tonolo con l'autore al sax soprano e Birro al Rhodes; allo swingante "Progression" di Calgaro e al notturno "Bluerik" con Tonolo esemplare protagonista al sax tenore.

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