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Copernicus Live in Prague

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Copernicus Live in Prague

Copernicus

Nevermore Inc.(distr. Moonjune Records)

Valutazione: 3,5 stelle

Era l'estate dell'anno di grazia 1989, il muro di Berlino sarebbe crollato a novembre e incredibilmente, già dalla primavera, dai paesi vicini all'Unione Sovietica, cominciarono ad arrivare richieste di performance di musicisti occidentali. Perfino di artisti occidentali indisciplianti come Copernicus, un visionario cantautore americano che anche in patria non ha mai raggiunto il grande successo.

Nel 1989 Copernicus aveva pubblicato l'album Deeper e proprio dalla buona diffusione radiofonica di quel lavoro derivò la possibilità di portare in tour una band di visionari costruita attorno alle chitarre di Larry Kirwan e di Mike Fazio. Sono con loro il bassista Dave Conrad e il batterista Thomas Hamlin. Alla voce ovviamente il leader del gruppo, Copernicus. Larry Kirwan (che ricordiamo anche come leader del gruppo 'Black 47') si occupa, oltre che della chitarra, anche delle tastiere e funge da seconda voce.

Il 17 giugno del 1989 la band americana si esibì allo Slavia Stadium di Praga, dove novemila fans erano pronti ad applaudirli e ad assorbire i testi declamati dallo sciamano magico che si fa chiamare Copernicus. Testi pieni di incitamento alla rivolta contro qualsiasi tipo di autorità. La musica è nervosa e appassionata, tendente a svilupparsi in forma di jam e a raggiungere uno statao incantato di trance, senza rinunciare alla energia del rock venato di blues e di qualche sfumatura jazzistica.

Il DVD ci presenta questo evento attraverso due punti di ripresa che vengono montati con la tecnica dello split screen. Questa modalità ci permette di vedere contemporaneamente primi piani e campi lunghi, dettagli e riprese di insieme. Probabilmente in origine il materiale era di qualità VHS e quindi non aspettatevi una qualità tecnica sopraffina. Comunque la qualità audio/video è del tutto sufficiente per godersi questo concerto e riflettere su come la musica e il mondo sono cambiati in questi 23 anni. Forse neppure Copernicus, l'artista che autoproclama la sua 'non esistenza,' avrebbe potuto immaginare tutto quello che è accaduto nel frattempo. Ma visto che non esiste non possiamo certo chiederglielo.

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