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Claudio Cojaniz and the Red Devils Band: Carmen the Land of Dances
ByLa particolarità del gruppo sta nella sua apparente eterogeneità - come scrive lo stesso Cojaniz nella presentazione, «i Red Devils sono musicisti che hanno fatto percorsi molto diversi» - che tuttavia viene ampiamente compensata da comuni radici culturali e dalla condivisione di ideali, passioni, atteggiamento aperto verso il far musica assieme.
Tutte cose che emergono pienamente in questo Carmen the Land of Dances, sei composizioni di Cojaniz nelle quali si fondono ispirazioni diversissime: dalla classica della Carmen e di Bach (che il pianista friulano adora non meno di Monk), alla tradizione delle bande popolari, al rock e al blues (grazie soprattutto rispettivamente alla chitarra di Jimi Barbiani e all'armonica di Gianni Massarutto) e infine al jazz, nel quale tutti - a cominciare dal leader - attingono liberamente e creativamente.
Eclettici anche i riferimenti extramusicali, che iniziano con il nome della band - i Diavoli Rossi erano infatti un gruppo partigiano della bassa friulana, comandato da Gelindo Citossi, detto il Mancino - e proseguono con l'idea - illustrata a fumetti da Guido Carrara, detto Quisco, nel libretto che accompagna il CD - di liberare la musicalissima Land of Dances da un volgare e lubrico dittatore che - udite udite! - proibisce la musica jazz, free, raggae, dub, blues, rock, punk esattamente con la stessa ordinanza emanata dalla giunta comunale di Venezia alla fine degli anni Novanta...
La musica è ordinata, narrativa e coinvolgente nella sua pulsante caoticità: più contenuta la traccia d'apertura, d'ispirazione orientale; intensissima "Carmen Dynamite," che unisce ritmi balcanici e spagnoleggianti, ma soprattutto che include una strepitosa vocalizzazione di Alessandra Franco; ancor più variata "Red Hen-Hause," che alterna passaggi blues e rock, ma anche ritmi afro-cubani, momenti di jazz anni Settanta e l'incredibile rap in friulano di Mario Tubetti; ancora spagnoleggiante "Don José," con lunghi assoli di Clarissa Durizzotto e poi di Romano Todesco alla fisarmonica; "Bolero Rojo" s'apre invece in modo quasi barocco, ma prosegue sfacciatamente rock-blues e torna a sostenere il rap friulano di Tubetti; fino alla conclusiva "Freedom & Flowers," di un lirismo quasi liturgico, nella quale una frase toccante è ripetuta più volte all'unisono, variata e in crescendo, con un lancinante assolo di tromba che vi spicca.
Siamo di fronte a una musica difficilmente etichettabile, ma proprio per questo sorprendente e affascinante, che - per la fortissima carica umana che attraversa la band - è straordinaria dal vivo, ma che anche qui, su freddo supporto, riesce a scaldare ed è sapida e rossa come un Cabernet.
Track Listing
1. Mi sha mon dai ka - 11:30; 2. Carmen Dynamite - 12:00; 3. Red Hen-House - 13:30; 4. Don José - 10:10; 5. Bolero rojo - 8:30; 6. Freedom & Flowers - 3:30. Tutte le composizioni sono di Claudio Cojaniz.
Personnel
Claudio Cojaniz
pianoClaudio Cojaniz (pianoforte, direzione), Alessandra Franco (voce), Mario Tubetti (voce), Massimo De Mattia (flauti), Clarissa Durizzotto (clarinetto, sax contralto), Filippo Orefice (sax tenore), Piero Purini (sax tenore e soprano), Mirko Cisilino (tromba), Flavio Davanzo (tromba), Gabriele Cancelli (tromba), Leo Virgili (trombone), Toni Costantini (trombone), Jimi Barbiani (chitarra elettrica), Gianni Massarutto (armonica), Alessandro Turchet (contrabbasso, basso elettrico), Romano Todesco (contrabbasso, basso elettrico, fisarmonica), Michele Troncon (vibrafono), Luca Grizzo (percussioni), Luca Colussi (batteria).
Album information
Title: Carmen the Land of Dances | Year Released: 2013 | Record Label: Aabacus Agency
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